La tua famiglia ha esigenza di una colf per la pulizia della casa, di una badante per la cura di una persona anziana o una baby-sitter che si occupi dei bambini piccoli? Come milioni di altre famiglie sicuramente anche voi starete valutando pro e contro della regolarizzazione del rapporto di lavoro. In questi casi uno dei luoghi comuni più difficili da superare è il fatto che per poche ore settimanali l’assunzione non sia necessaria. Niente di più sbagliato! Non esiste, infatti, un limite orario. Posto che il lavoro irregolare è sempre e comunque sanzionabile e contrario alle norme vigenti, vogliamo approfondire l’argomento illustrandovi cinque buoni motivi per mettere in regola il lavoratore.
Vediamo quali sono i cinque buoni motivi per cui conviene assumere la colf, badante o baby-sitter…

Evitare sanzioni e vertenze

Come sappiamo dalle testimonianze di migliaia di famiglie nostre associate, il lavoro domestico si basa su un rapporto consolidato di fiducia reciproca. Tuttavia esistono anche le eccezioni: situazioni di difficoltà e bisogno nel paese di origine, convivenze che si deteriorano, fraintendimenti o interpretazioni divergenti sui compiti assegnati e sulle regole del vivere comune. In questi casi può succedere che la collaboratrice familiare decida di fare vertenza alla famiglia presso la quale lavora.
Ed in effetti i rischi di incorrere in sanzioni sono molto alti per una serie di comportamenti non regolari da parte delle famiglie datrici di lavoro. Il datore di lavoro che omette o ritarda la comunicazione di assunzione all’INPS può incorrere in una sanzione che va da 100 ai 500 euro.
Se non vengono pagati i contributi, la sanzione è pari al 30% dei contributi dovuti per ogni anno di mancato versamento (con un tetto totale massimo del 60% del contributo non versato).
Ancora più grave è il caso di una famiglia che occupa una colf o una badante non comunitaria senza permesso di soggiorno o con permesso scaduto o revocato: per la legge italiana questo è un reato punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa di 5mila euro per ogni dipendente. Attenzione, quindi, perché molte volte le famiglie – in piena buona fede – non controllano questo aspetto perché si fidano della parola di chi ha presentato la collaboratrice o non conoscono la normativa. E ovviamente siglare e registrare regolarmente un contratto di lavoro aiuta anche ad affrontare l’argomento in quanto il permesso di soggiorno in questo caso diventa un documento obbligatorio da produrre.

Il decreto flussi è la normativa che regola l’ingresso di persone extracomunitarie a scopo lavorativo nel nostro Paese.
Assindatcolf si occupa da tempo di favorire una quota di ingresso dedicata al lavoro domestico, se vuoi saperne di più, leggi il nostro articolo sulle quote di immigrazione per il lavoro domestico >>

Assumere colf e badanti mettendo nero su bianco i dettagli del proprio rapporto di lavoro è l’unico modo per tutelare davvero tutti.

Sanzioni e responsabilità civile in caso di infortuni

Cosa accade nella malaugurata ipotesi in cui il lavoratore subisca un infortunio durante il suo turno di lavoro presso la nostra abitazione?
In caso di lavoro irregolare, ovviamente il lavoratore può avvalersi in sede civile contro il datore di lavoro. Questo comporterà quasi inevitabilmente l’apertura di una vertenza con le conseguenze indicate al punto precedente. Quindi in questo caso per la famiglia sarebbe un doppio danno: la causa civile e la causa di lavoro.
Solo con un contratto regolare noi possiamo essere certi che tutto verrà gestito nel migliore dei modi e senza imprevisti negativi sulla nostra economia familiare.
Inoltre è bene ricordare che in caso di infortunio di un lavoratore regolarmente registrato, l’evento deve essere comunicato all’Inail entro tre giorni. In caso contrario scatta una sanzione va da 1.096 a 4.932 euro.

La fidelizzazione del collaboratore familiare

Di solito le prime preoccupazioni di chi offre un lavoro domestico sono legate agli aspetti economici e legali. Ma presto si scopre che assumere colf o badanti impatta moltissimo sulla sfera dei rapporti umani.
Ricordiamoci che quando impieghiamo una persona al nostro servizio diventiamo in qualche modo simili ad un’azienda. E oramai tutti sanno bene quanto le aziende abbiano imparato ad investire sulla qualità del rapporto con i propri collaboratori per motivarli e fidelizzarli. La fiducia ed il rispetto reciproci sono una delle basi di una buona collaborazione. La chiarezza delle mansioni e delle regole di convivenza viene subito dopo, perché evita fraintendimenti e contestazioni. Il contratto di lavoro domestico, completo della descrizione dettagliata di mansioni diritti e doveri, è lo strumento migliore per costruire un rapporto solido, fidelizzato e duraturo.
Nella maggioranza dei casi, assumere colf o badanti può incidere molto sulle abitudini casalinghe del datore di lavoro. Questo succede soprattutto nel caso di badanti conviventi, per esempio in presenza di una persona anziana e non autosufficiente da accudire. Ma capita anche a chi ha semplicemente assunto una persona per le pulizie di casa. Ed è innegabile come sia più facile che datore di lavoro e dipendente possano instaurare una buona relazione personale se alla base c’è non solo un rapporto di fiducia, ma anche un contratto in regola che tuteli questa relazione fin dalle fondamenta.

Le agevolazioni di Cas.sa.Colf per i datori di lavoro

Cassacolf è la cassa previdenziale di categoria che può rimborsare il datore di lavoro domestico per alcune spese sostenute.
Ecco quali:

  • Maternità della lavoratrice domestica. Cas.sa.Colf rimborsa le spese sostenute per la eventuale sostituta della nostra collaboratrice familiare in maternità. Questo è uno dei casi in cui un contratto di lavoro in regola è altamente più conveniente per il datore di lavoro. Consideriamo che a legge prevede cinque mesi di maternità obbligatori. Quindi un periodo tale da rendere spesso inevitabile la sostituzione.
  • Non autosufficienza permanente del datore di lavoro. Cas.sa.colf può aiutare i datori di lavoro anche nel caso in cui siano divenuti non autosufficienti in modo permanente. È possibile richiedere un rimborso di 300 euro al mese per un massimo di 12 mensilità consecutive, che andranno a coprire le spese (documentate ed effettivamente sostenute) per il pagamento dello stipendio o della pensione della badante.
  • Responsabilità civile verso terzi per danni causati dal dipendente. Il datore di lavoro è anche responsabile di ciò che il suo dipendente, nell’esercizio delle proprie mansioni, può causare involontariamente alle altre persone. In casi come questo, Cas.sa.colf protegge il datore di lavoro fino a un massimale di 25mila euro annui (5mila per danni alle cose e 20mila per danni alla persona).

Ottenere vantaggi fiscali

Soprattutto in un periodo di crisi come questo, è importante sapere che mettendo in regola una collaboratrice familiare si può accedere ad alcune agevolazioni fiscali.

  • Contributi – Chiunque abbia alle proprie dipendenze colf, badanti o baby-sitter può portare in deduzione fino ad un massimo di 1.549,37 euro l’anno i contributi versati nella quota a proprio carico. Questo vale per qualsiasi livello di reddito.
    Ma quanto pesano i contributi sul costo complessivo? Facciamo un esempio: chi assume un domestico per 40 ore la settimana versa 1.892,80 euro. Di questi, 1.549,37 euro sono quindi deducibili in fase di dichiarazione dei redditi.
    Novità del 2024, un esonero al 100% dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro domestico over 80 (con un Isee per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria non superiore a 6mila euro l’anno e già percettore dell’indennità di accompagnamento) nel limite massimo di importo di 3mila euro l’anno, in caso di nuove assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani. L’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi varrà per i contratti di lavoro stipulati a decorrere dal 1 aprile 2024 e fino al 31 dicembre 2025, e potrà essere ottenuto per massimo 2 anni.
  • Stipendio – Chi si trovi nella condizione di non autosufficienza e abbia un reddito annuo pari o inferiore a 40mila euro, può portare in detrazione il 19% dello stipendio corrisposto al lavoratore (per un massimo di 2.100 euro, quindi 399 euro l’anno). Ad usufruire di questa agevolazione potrà essere il diretto interessato, ma anche il parente eventualmente intestatario del contratto (esempio, il figlio che assume la badante per il padre).
    Ricordiamoci che queste due tipologie di agevolazioni sono cumulabili fra loro.

Assindatcolf si sta battendo per chiedere al Governo e alle Istituzioni competenti di rendere totalmente deducibile il costo del lavoro domestico: non solo i contributi ma anche gli stipendi, i tfr e le tredicesime. Solo in questo modo le famiglie potrebbero davvero risparmiare! Per saperne di più sulla attuale situazione delle agevolazioni fiscali, leggi l’articolo Deducibilità dei contributi per colf e badanti: non c’è il raddoppio della soglia >>

Assindatcolf si impegna da anni per rappresentare le istanze delle famiglie datrici di lavoro domestico e per promuovere l’adozione dei contratti regolari di lavoro domestico. Non solo! Assindatcolf, ogni giorno, è accanto alle famiglie nella gestione di tutte le incombenze fiscali e burocratiche correlate al contratto.
Solo un regolare contratto di lavoro può assicurare un rapporto solido e duraturo. Per la tranquillità di tutta la famiglia ed il rispetto dei diritti del lavoratore.
Per saperne di più, chiedi un consulto gratuito ai nostri esperti sul sito istituzionale di Assindatcolf >>