Si definisce convivente la badante che vive e dorme presso l’abitazione dell’assistito. Anche se la forma più diffusa è quella della convivenza a tempo pieno (54 ore settimanali), esiste anche la possibilità di assumere una lavoratrice convivente a tempo parziale, (per massimo 30 ore la settimana). Quello che cambia è l’orario di lavoro e quindi anche la pianificazione dei riposi (giornalieri e settimanali).

Attenzione però: in entrambi i casi non si può parlare di badante h24 poiché come ogni altro lavoratore anche l’assistente familiare ha diritto a giorni ed orari di riposo, come stabilito nel Ccnl di riferimento. Al contrario, se l’esigenza è quella di avere un’assistenza h24 allora bisogna valutare la possibilità di assumere un secondo lavoratore che copra i riposi del titolare e che si occupi delle ore notturne (figure appositamente previste nel Ccnl).

L’orario della badante a tempo pieno

L’orario di lavoro delle badanti conviventi a tempo è fissato in 10 ore al giorno per 5 giorni la settimana, a cui si aggiungono 4 ore nel giorno infrasettimanale in cui si concorda la mezza giornata di riposo, per un totale di 54 ore settimanali.

Il riposo giornaliero della badante convivente a tempo pieno

La badante convivente ha diritto ad un riposo di almeno 11 ore consecutive nell’arco della stessa giornata e, (qualora il suo orario giornaliero non sia interamente collocato tra le ore 6.00 e le ore 14.00 oppure tra le ore 14.00 e le ore 22.00,ovvero non sia inquadrata come convivente a tempo parziale) ad un riposo intermedio non retribuito, normalmente nelle ore pomeridiane, non inferiore alle 2 ore giornaliere di effettivo riposo. Durante tale riposo il lavoratore potrà uscire dall’abitazione del datore di lavoro, fatta salva in ogni caso la destinazione di tale intervallo all’effettivo recupero delle energie psicofisiche. È consentito il recupero consensuale e a regime normale di eventuali ore non lavorate, in ragione di non più di 2 ore giornaliere.

Il riposo settimanale della badante convivente a tempo pieno

  • Il riposo settimanale, per i lavoratori conviventi, è di 36 ore e deve essere goduto per 24 ore la domenica, mentre le residue 12 ore possono essere godute in qualsiasi altro giorno della settimana, concordato tra le parti.
  • Qualora vengano effettuate prestazioni nella mezza giornata di riposo infra settimanale, esse saranno retribuite con la retribuzione globale di fatto maggiorata del 40%, a meno che tale riposo non sia goduto in altro giorno della stessa settimana diverso da quello concordato ai sensi del precedente comma.

Contratto della badante convivente a tempo pieno

Il Contratto Collettivo nazionale che regola il lavoro domestico individua 3 livelli di inquadramento per l’assistente familiare cosiddetta ‘badante’: a seconda del grado di autonomia dell’assistito o dal livello di formazione del lavoratore

  • BS: badante che assiste una persona autosufficiente
  • CS: badante che assiste una persona non autosufficiente
  • DS: badante formato (500 ore) che assiste una persona non autosufficiente

Leggi il nostro articolo dedicato ad approfondire tutti i dettagli del contratto della badante >>

Che stipendio percepisce una badante convivente a tempo pieno?

Applicando i minimi retributivi tabellari validi per l’anno 2023, una lavoratrice assunta per assistere una persona non autosufficiente a tempo pieno dovrà avere una retribuzione mai inferiore a 1120,76, a cui si aggiunge un’indennità di vitto e alloggio di 194,10 euro (che è un’altra cosa rispetto all’obbligo di vitto e alloggio). Sul sito Assindatcolf sono pubblicate le tabelle retributive aggiornate per ogni livello contrattuale. È importante sapere che la retribuzione lorda del lavoratore non corrisponde al costo a carico della famiglia, che sarà sicuramente più alto poiché comprensivo di contributi (vedi le tabelle contributive aggiornate), accantonamento di tfr, tredicesima e ferie.

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Esiste la badante convivente part time?

Le badanti possono essere assunte in regime di convivenza a tempo parziale, quindi non per 54 ore settimanali ma per un massimo di 30 ore. In questo caso l’orario dovrà essere articolato in una delle seguenti tipologie:

  • interamente collocato tra le ore 6.00 e le ore 14.00;
  • interamente collocato tra le ore 14.00 e le ore 22.00;
  • interamente collocato, nel limite massimo di 10 ore al giorno non consecutive, in non più di tre giorni settimanali.

La badante convivente può lavorare la domenica?

Alla lavoratrice può essere richiesto di lavorare ma dovrà essere retribuita secondo quanto disposto dall’art. 15 del Ccnl di riferimento, con la maggiorazione dello straordinario del 60%

Dove dorme la badante convivente?

Il datore di lavoro deve fornire al lavoratore convivente un alloggio interno all’abitazione dell’assistito che sia idoneo a salvaguardarne la dignità e la riservatezza.

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