Chiarire attraverso una circolare o con delle Faq dedicate la questione ‘spostamenti’ al di fuori dei confini italiani che riguarda i cittadini extra comunitari che nel 2020 hanno presentato domanda di emersione e che dopo quasi due anni sono ancora in attesa di permesso di soggiorno. È questa la richiesta che Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, ha avanzato al Governo e al Ministero dell’Interno.

Un’esigenza che nasce da alcune segnalazioni arrivate nei mesi scorsi e che oggi, alla luce dello scoppio della guerra in Ucraina, si sono intensificate. In base ad un’interpretazione restrittiva delle disposizioni contenute nell’articolo 103 del Dl 34, che nell’estate del 2020 ha aperto le porte della regolarizzazione ad oltre 200 mila lavoratori (di cui l’85% solo nel settore domestico) chi è in attesa del permesso di soggiorno non potrebbe, infatti, lasciare il territorio nazionale pena la decadenza della pratica.

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