A differenza di altri settori, nel comparto domestico i contributi previdenziali si versano con cadenza trimestrale, quindi 4 volte l’anno, nel rispetto di precise scadenze: entro il 10 aprile per l’attività svolta nel primo trimestre dell’anno in corso; entro 10 luglio per il secondo trimestre; entro il 10 ottobre per il terzo ed entro il 10 gennaio per il quarto. L’operazione è effettuata dal datore di lavoro che, con la stessa cadenza, è tenuto a versare a Cassacolf i contributi per l’assistenza contrattuale.
Come si calcola l’importo? In sintesi si ottiene moltiplicando le ore contributive del periodo di riferimento per l’aliquota prevista indicata nelle tabelle di riferimento che ogni anno vengono aggiornate dall’Inps. Qui quelle valide dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2022. L’aliquota si determina sulla base di alcune variabili: la retribuzione oraria effettiva; le ore contributive del collaboratore in una determinata settimana (quelle lavorate, le eventuali festività, ferie, malattia, infortunio limitatamente alla parte retribuita); la tipologia contrattuale (tempo determinato, determinato per sostituzione o indeterminato) ed infine l’eventuale parentela esistente tra datore e collaboratore.
Per i rapporti di lavoro della durata ‘fino alle 24 ore settimanali’ il contributo da versare si determina anche sulla base della retribuzione: sono infatti previste 3 fasce i cui valori hanno subito delle variazioni proprio con l’approvazione delle tabelle del 2022. Per le attività che superano le 24 ore settimanali il contributo orario da versare è invece unico, indipendentemente dalla retribuzione.
Esempio n° 1 Lavoratore domestico assunto a tempo indeterminato per 20 ore settimanali che ha lavorato tutto il trimestre gennaio/marzo per un totale di 13 settimane, con una retribuzione di € 7.00 l’ora.
Il primo step è quello di calcolare la retribuzione oraria effettiva per definire l’aliquota contributiva da applicare: aggiungiamo alla retribuzione oraria la quota della tredicesima mensilità (7.00/12=0.58), il risultato sarà di € 7.58 (valore che rientra nella prima fascia contributiva che per il 2022 prevede un contributo orario di € 1,46). Il secondo step è quello di moltiplicare il valore così determinato (€ 1,46) per il numero delle ore del trimestre (20hx13settimane=260): il risultato che si ottiene corrisponde all’importo trimestrale dei contributi INPS da versare, che in questo caso è pari a € 379.60. Per quanto riguarda il contributo di assistenza contrattuale F2 (Cassacolf), calcolarlo è facile: basta moltiplicare l’importo orario fisso pari a € 0.06 per le ore del trimestre (260×0.06=15.60), questo valore dovrà essere indicato nella casella CONTR. ORG. Il totale del PagoPa da versare per il 1° trimestre 2022 sarà quindi di € 395.20
Esempio n ° 2 Lavoratore domestico assunto a tempo indeterminato per 40 ore settimanali che ha lavorato tutto il trimestre gennaio/marzo per un totale di 13 settimane, con una retribuzione di € 6.03 l’ora.
Anche in questo caso il primo step è quello di calcolare la retribuzione oraria effettiva (anche se in questa ipotesi non è necessaria al fine dell’aliquota contributiva da applicare ma è comunque un dato che deve essere inserito nel PagoPa): aggiungendo alla retribuzione oraria anche la tredicesima mensilità (6.03/12=0.50), il risultato sarà quindi € 6.53. In caso di orario pari o superiore a 25 ore settimanali il contributo orario da considerare è quello della quarta fascia il cui importo è di € 1,06. Si moltiplica quindi tale importo per le ore del trimestre (40hx13settimane=520), ottenendo il valore trimestrale dei contributi INPS, pari a € 551.20. Per quanto riguarda il contributo di assistenza contrattuale F2 (Cassacolf), anche qui per calcolarlo basta moltiplicare l’importo orario fisso pari a € 0.06 per le ore del trimestre (520×0.06=31.20), questo valore dovrà essere indicato nella casella CONTR. ORG. Il totale del PagoPa da versare per il 1° trimestre 2022 sarà quindi di € 582.40.
È importante che i datori di lavoro domestico conservino le ricevute dei versamenti contributivi ai fini della dichiarazione dei redditi 2021 (da presentare nel 2022): i contributi previdenziali possono, infatti, essere portati in deduzione per un importo massimo pari a 1549,37 euro.