Lo scorso 21 maggio l’Intergruppo parlamentare sul lavoro domestico ha incontrato a Roma, presso la sala Einaudi di Confedilizia, una delegazione francese dell’Urssaf e della Fepem, per approfondire lo studio del modello di assistenza domiciliare avviato con successo in Francia. Un sistema virtuoso, che ha portato risultati importanti sia in termini di riduzione del lavoro irregolare, diminuito del 30% in 30 anni, sia in termini di sostegno economico alle famiglie che di tutela dei diritti dei lavoratori.
Protagonista dell’incontro, coordinato da Assindatcolf, una delegazione francese composta da Bruno Grégoire, vicedirettore alle Relazioni europee e internazionali dell’Urssaf, Pierre-Olivier Ruchenstain, direttore generale del Fepem e Sigried Debruyne, presidente statutario del Fepem e responsabile del dialogo sociale. Nella delegazione francese era presente anche la delegata generale della Federazione Effe, Aude Boisseiul. Oltre ai politici dell’intergruppo, come l’on. Debora Serracchiani, agli stakeholder e ai partner istituzionali, era presente il presidente di Assindatcolf e segretario dell’Intergruppo, Andrea Zini.
In Francia su un costo orario complessivo di 20,27 euro (comprensivo di 11 euro di retribuzione oraria netta da destinare ai lavoratori domestici e contributi previdenziali) grazie ad un complesso sistema di benefit che prevede uno sgravio di 2 euro per ogni ora lavorata e di con un credito d’imposta del 50% è possibile ridurre la spesa a carico della famiglia, che diventa di soli 9,13 euro l’ora. Un meccanismo accessibile a tutti perché universale, anticipabile rispetto alla scadenza della dichiarazione dei redditi e completamente dematerializzato grazie alla piattaforma Cesu.
“Un modello che in Francia è diventato pienamente operativo dopo molti anni e al quale l’Italia ha sicuramente molto da ispirarsi” ha commentato il presidente dell’Intergruppo Andrea Giaccone.