Il licenziamento della badante può diventare una necessità quando sussistono determinate condizioni: mancanza di fiducia; cambiamento delle condizioni economiche; trasferimento, morte del datore. In questo caso è sempre possibile licenziare la badante ma ovviamente nel rispetto di alcuni accorgimenti. Ecco tutto quello che devi sapere su come e quando licenziare la badante.
Licenziamento badante a tempo determinato
Solo la badante assunta a tempo indeterminato può essere licenziata. Nel caso di contratti di lavoro a tempo determinato non è possibile interrompere il rapporto di lavoro prima della naturale scadenza, a meno che non sussista una giusta causa.
Licenziamento badante a tempo indeterminato
Nel comparto domestico il contratto a tempo indeterminato è quello privilegiato non solo perché economicamente più vantaggioso sotto il profilo contributivo ma anche perché prevede meno vincoli, come nel caso del licenziamento, che è sempre possibile anche senza giusta causa. Attenzione però: perché in ogni caso sarà necessario concedere un periodo preavviso. Questo potrà essere goduto (con le modalità di cui parleremo) o indennizzato, come nel caso del licenziamento con esonero dal prestare il servizio o della morte del datore. Ma come calcolare la durata o quantificarne il costo in busta paga? Per capirlo è necessario fare un’altra distinzione, poiché entrano in ‘gioco’ sia l’anzianità di servizio che l’eventuale convivenza.
Quanto dura il preavviso licenziamento per la badante assunta a ore
Per le badanti assunte a tempo indeterminato per meno di 25 ore la settimana con anzianità di servizio tra 0 e 2 anni il termine di preavviso da concedere in caso di licenziamento è di 8 giorni, mentre per anzianità di servizio che superano i 2 anni è di 15 giorni.
Per le badanti assunte a tempo indeterminato per più di 25 ore la settimana con anzianità di servizio tra 0 e 5 anni il termine di preavviso da concedere in caso di licenziamento è di 15 giorni, mentre per anzianità di servizio che superano i 5 anni è di 30 giorni.
Importante sapere che è i giorni di preavviso sono da considerarsi di calendario, questo significa che si contano sabato e domeniche anche se contrattualmente non lavorati. Altra precisazione: il termine di preavviso può essere interrotto solo dalla malattia o dalla fruizione delle ferie. Nel caso ci siano delle ferie non godute queste possono, però, essere indennizzate nell’ultima busta paga con tutte le altre spettanze del caso.
orario settimanale | anzianità di servizio | preavviso |
meno di 25 ore | 0-2 anni | 8 giorni |
oltre 2 anni | 15 giorni | |
più di 25 ore | 0-5 anni | 15 giorni |
oltre 5 anni | 30 giorni |
Quanto dura il preavviso licenziamento per la badante assunta in regime di convivenza
Per le badanti assunte a tempo indeterminato in regime di convivenza se l’anzianità di servizio è compresa tra 0 e 5 anni il preavviso è pari a 15 giorni di calendario, per anzianità di servizio superiore a 5 anni il preavviso è invece di 30 giorni.
anzianità di servizio | preavviso |
0-5 anni | 15 giorni |
oltre 5 anni | 30 giorni |
Quanto costa indennizzare il termine di preavviso?
Come già spiegato, il preavviso può essere goduto o indennizzato (come nel caso di licenziamento con esonero dal prestare il servizio). Il costo è quello di una giornata lavorata. Nel caso del lavoratore convivente, oltre allo stipendio mensile vanno anche aggiunte le indennità di vitto e alloggio, parametrate ai giorni di preavviso.
Come si comunca il licenziamento?
Per formalizzare il licenziamento non è necessario motivare la causa, l’unica cosa da fare è quella di notificare il termine di preavviso. Per farlo bisognerà consegnare alla badante una lettera. Ma attenzione, perché questa dovrà essere necessariamente firmata. Se questa condizione non si verifica, magari perché la badante si rifiuta di firmare, sarà necessario inviare la stessa comunicazione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Nel caso della badante convivente, alla fine del periodo di preavviso questa sarà tenuta a lasciare l’alloggio. Se questo non avviene il datore è tenuto ad informare le forze dell’ordine.
Come revocare la residenza in caso di licenziamento della badante convivente
Se la badante convivente che si vuole licenziare ha preso la residenza presso l’abitazione del datore è necessario che questo si rechi alla propria circoscrizione per avviare la pratica di cancellazione della residenza. Le tempistiche possono variare da territorio a territorio, ma normalmente ci si impiegano sempre più di 6 mesi. In questo periodo la badante è comunque tenuta a lasciare l’alloggio, a decorrere dalla data di cessazione del rapporto. La residenza decade invece in automatico se è il lavoratore ad avviare la pratica di trasferimento della residenza.