Quello alla salute “è un diritto costituzionale ma non lo è per Assunta e per chi, forse, accetterà di assisterla senza le adeguate protezioni”. È questo l’accorato appello di una figlia, la signora Ida Bellucci, che per tutelare la sua anziana madre, una 84enne non autosufficiente affidata alle cure di una badante, ha deciso di lanciare una petizione su Change.org “Diamo ai disabili i DPI per proteggersi dal covid-19, ora!”.

Un atto simbolico rivolto al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al premier, Giuseppe Conte e ai ministri del Lavoro, Nunzia Catalfo e della Salute, Roberto Speranza, per sensibilizzare rispetto alla condizione, spesso drammatica, nella quale sono costrette a vivere le persone disabili a fronte dell’emergenza sanitaria in atto. “Cari sostenitori – scrive la signora Ida – sono la figlia di una “donna di 84 anni con patologie pregresse”. Con queste 7 parole verrebbe descritta mia mamma se dovesse rimanere vittima del Covid-19. Ma mia mamma si chiama Assunta, ha compiuto 84 anni, da tre anni, a seguito di un ictus, è allettata. Dipende da qualcun altro per tutti gli atti quotidiani della vita, anche i più semplici, come bere un sorso di acqua. Assunta non può scegliere il distanziamento sociale da chi l’assiste (…) sperando che non sia, magari a sua insaputa, portatore del Covid-19”. Per questo la signora Ida ha deciso di lanciare una petizione che, come Associazione che tutela le famiglie come la sua, abbiamo deciso di sostenere, firmandola, e di divulgare il più possibile. L’obiettivo è avere:

1) Garanzia della tutela della salute delle persone disabili in assistenza domiciliare (linee guida e raccomandazioni chiare, continuità dell’assistenza infermieristica e medica, tampone rivalutabile periodicamente).

2) Dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, igienizzante) per tutti i disabili erogati dal sistema sanitario pubblico.

3) Tutela della salute del lavoratore domestico (badanti) con definizione di un protocollo condiviso tra le parti e sostegno ai datori di lavoro per la fornitura dei dispositivi di sicurezza.

4) Equiparazione degli assistenti familiari a persone non autosufficienti, ovvero laddove le distanze non possono essere mantenute, agli operatori socio sanitari che lavorano nelle strutture (con tampone rivalutabile periodicamente).

“Tutti i disabili sono soggetti fragili non lasciamoli soli, uniamoci come un coro alla loro voce”. Noi ci siamo già uniti, fatelo anche voi sottoscrivendo la petizione!