Il Green Pass è obbligatorio anche nel lavoro domestico?
Si. Dal 15 ottobre 2021 colf, badanti e baby sitter hanno l’obbligo di possedere una Certificazione Verde Base valida per lavorare. La misura resta in vigore fino al 30 aprile 2022. Dal 25 marzo 2022 tutti i cittadini (italiani, comunitari residenti in Italia e stranieri) che abbiano compiuto i 50 anni di età non hanno, invece, più bisogno del Green Pass rafforzato (da vaccinazione o guarigione) per svolgere attività lavorativa (come invece era previsto in precedenza).

Quali altre figure contemplate nel Ccnl domestico devono possedere il Green Pass (base o rinforzato) per lavorare?
Sebbene le figure prevalenti nel Ccnl domestico siano colf, badanti e baby sitter esistono anche altre figure professionali per cui vige l’obbligo di possesso di Green Pass, come nel caso (solo per citarne qualcuno) della governante, del maggiordomo, del cuoco, dell’istitutrice, della dama di compagnia, del dog sitter, dell’autista e del giardiniere, del custode o dell’amministratore dei beni di famiglia.

Chi controlla il Green Pass?
È il datore di lavoro o un appartenente al suo nucleo familiare o altra persona delegata dal datore stesso a dover controllare il Certificato Verde del domestico dipendente: se questo non lo possiede o non esibisce una versione valida non potrà lavorare fino a quando non presenterà un documento idoneo.

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Come fa il datore di lavoro a verificare il Green Pass e quando deve farlo?
Rispetto al controllo quotidiano tramite App Verifica C-19 è possibile programmare la verifica del Green Pass anche allo scadere della sua validità: colf, badanti e baby sitter (così come tutti i lavoratori) potranno chiedere al datore di consegnare una copia cartacea della Certificazione Verde, con il conseguente esonero dalle verifiche per tutta la durata della validità.

Che cosa fare se il domestico non ha il Green Pass o non esibisce una versione valida?
Se il domestico non possiede o non esibisce una versione valida del Green Pass (base o rinforzato, a seconda dei casi) dovrà essere considerato assente ingiustificato. Questa condizione comporta fin dal primo giorno la sospensione della retribuzione e di tutti gli emolumenti (compreso il vitto e l’alloggio in caso di convivenza) e lo stop al pagamento dei contributi Inps e Cassacolf.

Quanto dura l’assenza ingiustificata?
L’assenza ingiustificata per mancato possesso di Green Pass valido durerà fino alla presentazione di idonea certificazione.

Si può licenziare il domestico che non possiede il Green pass?
No, la legge prevede che il dipendente non possa essere licenziato per il mancato possesso del Green Pass. Il lavoratore, seppur assente ingiustificato, ha infatti diritto alla conservazione del posto di lavoro.  Si ricorda però che il venire meno del rapporto di fiducia tra le parti può sempre dare luogo al licenziamento, che nel settore domestico è libero nel rispetto dei termini di preavviso.

Quali sanzioni rischiano lavoratore e datore?
Per il lavoratore che entra nel luogo di lavoro senza Green Pass la sanzione amministrativa va da 600 a 1500 euro. Per il datore che non controlla la sanzione va da 400 a 1000 euro.

Chi è vaccinato con un siero non riconosciuto Ema può ottenere il Green Pass?
La circolare del Ministero della Salute dello scorso 4 novembre ha chiarito che i soggetti che abbiano completato il ciclo vaccinale con un siero non autorizzato da EMA (come nel caso di Sputnik o Sinovac) possono ricevere, a partire dai 28 giorni e fino a un massimo di 6 mesi dal completamento del ciclo stesso, una dose di richiamo ‘booster’ con vaccino a Rna messaggero Pfizer o Moderna, che darà diritto all’ottenimento del Green pass. Coloro che lo abbiano completato da più di 6 mesi o che non lo abbiano portato a compimento, potranno invece procedere con un nuovo ciclo vaccinale completo con i sieri a Rna messaggero Pfizer o Moderna.

Il domestico convivente senza Green Pass deve lasciare l’abitazione del datore?
Si, il domestico che lavori in regime di convivenza privo di Green Pass (base o rinforzato, nel caso di lavoratore over 50) non può continuare a vivere presso l’abitazione del datore.

Dove deve trascorrere la quarantena il domestico convivente risultato positivo al Covid seppur in possesso di Green Pass?
Se il lavoratore domestico è convivente non potrà allontanarsi dalla casa nella quale vive. Lo ha recentemente chiarito il Governo sulle ultime Faq disponibili.

Chi è esentato dal possesso del Green Pass?
Sono esentati i soggetti che non possono ricevere o completare la vaccinazione per motivi di salute giustificata da idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare dal Ministero della Salute. Il lavoratore domestico che dovesse trovarsi in questa condizione dovrà esibire un certificato contenente l’apposito “QR code” in corso di predisposizione. Nelle more del rilascio del relativo applicativo, il personale esente – previa presentazione del certificato – non potrà essere soggetto ad alcun controllo.

La famiglia può assumere un altro domestico quando il lavoratore è assente?
Nel periodo di stop la famiglia potrà assumere un altro lavoratore: consigliamo di farlo sottoscrivendo un contratto a tempo indeterminato, una forma che consente il libero recesso dal rapporto in qualsiasi momento, ma sempre nel rispetto dei termini di preavviso. In alternativa è possibile assumere un lavoratore interinale: in questo caso i soci Assindatcolf potranno rivolgersi agli uffici territoriali dell’agenzia interinale UMANA, con la quale si è sottoscritto specifico accordo che prevede per loro tariffe agevolate.

La famiglia deve pagare entrambi i domestici?
No, la famiglia che assume un eventuale secondo lavoratore non sostiene alcun costo aggiuntivo poiché al domestico assente non deve essere corrisposta la retribuzione fin dal primo giorno e non devono neanche essere versati i contributi Inps e Cassacolf per tutta la durata del periodo di stop.

Se durante l’assenza ingiustificata il lavoratore si ammala, cosa succede?
In tale periodo il lavoratore è assente ingiustificato, pertanto l’eventuale invio del certificato di malattia non ha alcun effetto sulla gestione dell’assenza.

Il lavoratore senza Certificato Verde può dimettersi?
Si sempre, poiché è libero di recedere in qualsiasi momento ma nel rispetto dei termini di preavviso. Non potendolo in questo caso lavorare, perché non può accedere sul luogo di lavoro, il relativo valore economico verrà trattenuto sulle competenze di fine rapporto.

Chi paga il tampone se il lavoratore non è vaccinato?
L’eventuale tampone a cui dovesse sottoporsi il domestico per l’ottenimento del Green Pass non è a carico delle famiglie ma del lavoratore stesso.

Il Green Pass rilasciato in seguito all’effettuazione di un tampone deve essere valido per tutta la durata dell’orario lavorativo?
No. Il green pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore.

Quanto dura il tampone?
Il tampone molecolare ha una validità di 72 ore mentre quello antigenico rapido di 48 ore.

Anche il domestico gestito con Libretto Famiglia deve possedere il Green Pass?
Il Decreto Legge prevede che tutti i lavoratori, del pubblico e del privato, anche quando non in presenza di un rapporto di lavoro dipendente abbiano l’obbligo di possedere una certificazione valida per svolgere l’attività, quindi anche la baby sitter o la colf che siano chiamate a svolgere attività lavorativa una tantum attraverso il Libretto Famiglia

 

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