Non solo le convivenze: chi è impiegato nel settore domestico potrà normalmente continuare a svolgere la propria attività, ad ore o a tempo pieno, come colf, badante o baby sitter. Nessuna restrizione è, infatti, prevista per il comparto nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il settore domestico è nella lista delle attività non soggette allo stop. La definizione tecnica della categoria Ateco n. 97 identifica, infatti, tutti i datori di lavoro domestico, sia le famiglie che impiegano colf, badanti e baby sitter, che le comunità familiarmente strutturate, ovvero quelle realtà organizzate in convivenza ma senza vincoli di sangue come le comunità religiose, laiche o militari.
Tuttavia, in considerazione dell’emergenza che stiamo vivendo, vorremmo fare un appello al buonsenso delle persone: sarebbe opportuno sospendere le attività non strettamente necessarie, ovvero quelle che non siano legate all’assistenza di persone non autosufficienti a cui, per ovvie ragioni, deve essere garantita una continuità.
La sospensione precauzionale dell’attività lavorativa potrà essere attuata preferibilmente per mezzo di un’assenza non retribuita che potrà essere combinata con la concessione di periodi di ferie (laddove siano presenti giorni di ferie residue che lo consentano). I datori di lavoro potranno anche valutare di concedere anticipazioni di trattamento di fine rapporto per compensare la riduzione della retribuzione mensile del proprio dipendente. In questo modo non sarebbe, eventualmente, preclusa ai lavoratori la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali disposti dal Governo, come il Reddito di ultima istanza (per cui si attendono precisazioni tecniche da Inps e Ministeri coinvolti). I rapporti di lavoro con personale convivente potranno proseguire senza alcuna limitazione.