La misura era contemplata all’articolo 63 del decreto ‘Cura Italia’: 100 euro in busta paga da destinare ai lavoratori che nel mese di marzo, nonostante l’emergenza, avessero continuato a lavorare non in modalità ‘smart’. Tra i beneficiari del provvedimento anche i domestici. Un bonus che tuttavia al momento è ancora solo sulla ‘carta’ poiché nonostante le sollecitazioni che la nostra Associazione ha avanzato al ministro Nunzia Catalfo, ancora nessuna indicazione operativa è stata messa nero su bianco (neanche da parte dell’Agenzia delle Entrate che sul tema ha già emanato due documenti), soprattutto relativamente alle modalità di erogazione del contributo per i dipendenti del comparto. Nel settore domestico, infatti, il datore di lavoro non è sostituto di imposta e quindi i 100 euro non potrebbero comunque essere erogati direttamente nei cedolini. Per superare questo limite abbiamo chiesto al Governo che il bonus venga eventualmente recuperato in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi come avvenuto in passato per il bonus da 80 euro.

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