Anche colf e badanti regolarmente assunte, al pari di tutti gli altri lavoratori dipendenti, hanno diritto a ricevere una liquidazione in caso di cessazione dell’attività, tecnicamente si chiama Trattamento di fine di rapporto (Tfr).

Come matura il tfr di colf e badanti

Quando si assume un lavoratore domestico, il datore deve mettere in budget, nella lista costi da sostenere, anche il Trattamento di fine rapporto. Questo si può liquidare tutto insieme a fine attività (opzione sconsigliata), o in alternativa si può scegliere di anticiparne una percentuale ogni anno (opzione consigliata).  Il Trattamento di fine rapporto matura mese per mese, di anno in anno.

Tfr colf e badanti: a chi spetta

Il riconoscimento del diritto ad ottenere una corretta liquidazione spetta sia per dimissioni volontarie del domestico, che per licenziamento da parte della famiglia.
In questo ultimo caso è bene ricordare che per le assunzioni a tempo indeterminato il datore non ha bisogno di una giusta causa per licenziare. Resta comunque fermo il rispetto dei termini di preavviso (che possono variare dai 30 agli 8 giorni a seconda delle ore di servizio svolte e dall’anzianità) e fatti salvi i casi di maternità e di malattia del lavoratore, per i quali scattano le tutele previste dal contratto nazionale e dalle normative di riferimento.

Calcolo tfr per colf e badanti

Il calcolo del Tfr è molto tecnico: ecco qualche consiglio su come fare. Per prima cosa bisogna sommare tutte le retribuzioni percepite dalla colf o dalla badante durante l’anno (per i domestici conviventi anche l’indennità di vitto e alloggio). Il valore così ottenuto si divide per un coefficiente fisso pari a 13,5.  Le quote annue accantonate devono poi essere incrementate dell’1,5% annuo – mensilmente riproporzionato – e del 75% dell’aumento del costo della vita – accertato dall’ISTAT – con esclusione della quota maturata nell’anno in corso.

Esempi calcolo tfr per il regime di convivenza

  • colf convivente: ‘classico’ livello di inquadramento B, con retribuzione mensile di 922,98 euro + 194,10 euro (vitto e alloggio) = 1.117,08 euro X 12 mensilità = 13.404,96 + tredicesima (1.117, 08) = 14.522,03. Il valore individuato dovrà quindi essere diviso per il coefficiente 13,5. Risultato 1.075,71 euro: questo è il valore del Tfr annuo per l’esempio indicato.
  • Badante convivente: ‘classico’ livello di inquadramento CS, con retribuzione mensile di 1.120,76 euro + 194,10 euro (vitto e alloggio) = 1.314,86 euro X 12 mensilità = 15.778,32 + tredicesima (1.314,86) = 17.093,18. Il valore individuato dovrà quindi essere diviso per il coefficiente 13,5. Risultato 1.266,16 euro: questo è il valore del Tfr annuo per l’esempio indicato.

    Scopri l’approfondimento: gestire il rapporto di lavoro con una badante convivente >>

Esempi calcolo tfr per il regime a ore

  • Colf ad ore: classico’ livello di inquadramento B, con retribuzione oraria di 6,58 euro e 25 ore settimanali = retribuzione media mensile 712,83 euro X 12 mensilità = 8.553,99 + tredicesima (712.83 euro) = 9.266,83 euro. Il valore individuato dovrà quindi essere diviso per il coefficiente 13,5. Risultato 686,43 euro: questo è il valore del Tfr annuo per l’esempio indicato.
  • Badante ad ore: classico’ livello di inquadramento CS con retribuzione oraria di 7,79 euro e 25 ore settimanali = retribuzione media mensile 843,92 euro X 12 mensilità =10.126,99 + tredicesima (843,92) = 10.970,92 Il valore individuato dovrà quindi essere diviso per il coefficiente 13,5. Risultato 812,66 euro: questo è il valore del Tfr annuo per l’esempio indicato.

Assindatcolf ti assiste nella gestione del lavoro domestico.

Dal contratto alla busta paga, dalle ferie al TFR.
Assindatcolf Associati Ora

Come pagare tfr alla colf o alla badante

Esiste la possibilità di versare un anticipo del Tfr. In cosa consiste? Qualora il lavoratore ne faccia richiesta, i datori hanno la possibilità di anticipare una quota di Tfr ogni anno nella misura massima del 70% di quanto maturato nell’anno stesso. Farlo è buona prassi per evitare l’esborso di cifre consistenti maturate dopo anni di servizio tutte in un’unica soluzione. Quanto al metodo di pagamento, è sempre meglio che questo sia tracciato, piuttosto che cash, quindi in contanti.

Scrivi ad Assindatcolf

per un dubbio o un consulto su questioni contrattuali