In Italia nel 2025 le famiglie avranno bisogno del supporto di circa 2 milioni 288mila unità di personale domestico per soddisfare il proprio fabbisogno di assistenza: 1 milione 524mila lavoratori stranieri e 764mila italiani. E ancora, di circa 1 milione e 25mila badanti e di 1 milione 262mila colf.

Sono le stime contenute nel 3° Paper del Rapporto 2024 “Family (Net) Work – Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico”, presentato oggi da Assindatcolf e dal Centro Studi e Ricerche Idos, autore della ricerca intitolata “Il fabbisogno di manodopera italiana e straniera nel comparto del lavoro domestico in Italia. Stima 2023-2025 per regioni”.

Il fabbisogno complessivo di circa 2 milioni 288mila collaboratrici domestiche include non solo le famiglie con lavoratori già in regola ma anche i datori di colf e badanti senza contratto e persone che vorrebbero assumere ma che per una serie di motivi, anche economici, non hanno ancora provveduto.

“Con il nostro studio – dichiara Andrea Zini, presidente di Assindatcolf – vogliamo consegnare a Governo, Parlamento e Regioni un’inedita fotografia delle esigenze delle famiglie in tema di assistenza domestica e quindi di welfare. La stima del fabbisogno include, infatti, anche chi avrebbe bisogno di assumere colf e badanti ma non può permetterselo, a testimonianza di come il ‘costo’ sia ormai diventato un problema trasversale. Per questo da anni chiediamo misure universali, e non legate all’Isee o all’età, che aiutino tutte le famiglie a sostenere i costi del personale domestico, lato contributivo ma soprattutto sul fronte delle retribuzioni. È arrivato il momento che anche lo Stato faccia la sua parte perché attualmente è tutto sulle spalle dei singoli”.

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