Quando il domestico – colf o badante che sia – decide volontariamente di interrompere un rapporto di lavoro in essere, si ‘dimette’. Le dimissioni sono un diritto del lavoratore e sono libere, ovvero non hanno bisogno di una giusta causa o di un giustificato motivo (anche se il Ccnl prevede dei casi speciali che vedremo avanti). Importante precisare: le dimissioni sono una cosa diversa dal licenziamento, che avviene per volontà unilaterale del datore di lavoro e con modalità precise.
Come comunicare le dimissioni della colf e della badante
Le dimissioni devono essere presentate esclusivamente in forma scritta: il datore non può opporsi alle stesse, può solo accettarle. Per farlo, qualora la lettera di dimissioni venga consegnata a mano, è necessario firmarla. Nel caso in cui il documento sia stato, invece, inviato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, è sufficiente il solo atto di notifica per perfezionare la pratica.
Quali sono i termini di preavviso per le dimissioni della colf e della badante
La colf o la badante che si voglia dimettere, oltre a dover consegnare la lettera di dimissioni, deve garantire al proprio datore un congruo preavviso, che si stabilisce in base alla combinazione di alcune variabili: anzianità di servizio e numero di ore lavorate.
Vedi nella tabella sotto tutti i casi previsti dal conrtratto nazionale.
Per i rapporti non inferiori a 25 ore settimanali | |
Fino a 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro | 8 giorni di calendario |
Oltre i 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro | 15 giorni di calendario |
Per i rapporti inferiori a 25 ore settimanali | |
Fino a 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro | 8 giorni di calendario |
ltre i 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro | 15 giorni di calendario |
Quali sono le informazioni che deve contenere la lettera di dimissioni della colf e della badante
La lettera di dimissioni della colf o della badante dovrà contenere precise informazioni: per prima cosa la chiara volontà dimissionaria. E ancora, la data di inizio del preavviso ed infine la data dell’ultimo giorno di lavoro previsto. Il preavviso può essere anche ‘parziale’. Cosa significa? Prendiamo un esempio concreto: il domestico deve osservare 8 giorni di preavviso ma ne comunica solo 5. In questo caso il datore può decurtare dall’ultima busta paga le indennità corrispondenti ad ogni giorno non lavorato, in questo caso 3.
Come elaborare l’ultimo cedolino della colf o della badante che si è dimessa
Una volta raccolte le dimissioni della lavoratrice domestica il datore è tenuto ad elaborare l’ultima busta paga. Nel cedolino dovrà essere riconosciuta la retribuzione dei giorni lavorati (all’occorrenza l’importo potrà essere decurtato se in presenza di preavviso parziale) e dovranno essere conteggiati in busta paga anche Tfr, tredicesima e ferie maturate. Il fatto che sia stato il lavoratore a dimettersi non fa perdere a quest’ultimo nessuno dei diritti previsti dalla normativa.
Quando comunicare all’Inps le dimissioni della colf e della badante
Entro 5 giorni dalla data di chiusura del rapporto di lavoro il datore deve obbligatoriamente comunicare all’Inps l’interruzione. Questa operazione si può fare sull’apposito portale tramite Spid. E ancora, importante sapere che in caso di dimissioni della colf o della badante i contributi non devono essere versati a scadenza del trimestre ma entro 10 giorni dall’ultimo giorno di lavoro. Anche il cedolino Mav si può elaborare semplicemente attraverso il portale dedicato dell’Inps, accedendo con il codice fiscale del datore ed il codice del rapporto Inps.
Casi particolari di dimissioni di colf e badanti: quelle per giusta causa
Il Ccnl del lavoro domestico prevede alcuni casi speciali, come quando si dimette la lavoratrice che ha concluso il periodo obbligatorio di astensione per maternità. Questo è il classico esempio in cui colf e badanti possono presentare dimissioni ‘per giusta causa’. La differenza rispetto a quelle ‘classiche’ è che non si è tenuti ad osservare un congruo termine di preavviso (anche se queste dimissioni devono essere validate di fronte alla Direzione Territoriale del Lavoro).