Tra le novità introdotte dal Dl 145 alla normativa che regola il flusso di ingresso dei cittadini non comunitari per motivi di lavoro, c’è anche l’obbligo da parte del datore di confermare la domanda inviata. Ecco tutti i dettagli.

Il datore di lavoro la cui istanza rientri nelle quote (se non ci sono ostacoli il via libera al nulla osta arriva dopo 60 giorni), è tenuto a confermare la volontà a procedere entro 7 giorni dalla ricezione della comunicazione dell’avvenuta conclusione degli accertamenti di rito sulla domanda di visto di ingresso presentata dal lavoratore.

A questo proposito, il futuro datore di lavoro riceverà una Pec dal sistema informatico alla quale deve rispondere entro 7 giorni confermando la volontà a procedere. Se questa tempistica non viene rispettata l’istanza si intende rifiutata ed il nulla osta revocato.

Assindatcolf, tramite i suoi uffici dislocati su tutto il territorio nazionale, supporta le famiglie nell’invio delle istanze.

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