Nel 2023 i lavoratori domestici regolari registrati negli archivi dell’Inps sono stati 833.874, con una diminuzione del 7,6% rispetto al 2022. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Osservatorio sul lavoro domestico dell’Inps, presentato lo scorso 20 giugno.
Il trend decrescente è simile tra uomini e donne, anche se la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di quest’ultime, il cui peso sul totale ha ripreso ad aumentare già dal 2022 raggiungendo nel 2023 il valore massimo degli ultimi sei anni, pari all’88,6%.
Il Nord-Ovest è l’area geografica con il maggior numero di lavoratori (30,7%), seguita dal Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con il 9,6%.
La regione con il maggior numero di lavoratori domestici è la Lombardia con 162.227 lavoratori (19,5%), seguita dal Lazio (14.1%), dalla Toscana (8,8%) e dall’Emilia Romagna (8,6%). In queste quattro regioni si concentra poco più della metà dei lavoratori domestici in Italia.
La composizione per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri (68,9% del totale) anche se si conferma una tendenza decrescente già iniziata nel 2022. La maggior parte dei domestici proviene dall’Europa dell’Est, con 297.373 unità pari al 35,7% del totale, ma la seconda nazionalità, con 259.689 lavoratori, è quella italiana, pari al 31,1%. A seguire i lavoratori provenienti dal Sud America (8,1%) e dall’Asia Orientale (5,8%).
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