Un importo di 200 euro per colf e badanti assunte ad ore e di circa 400 euro per chi ha un contratto full time. Queste potrebbero essere le cifre che il Governo intende destinare ai domestici che, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, sono stati sospesi dall’attività lavorativa. Indennità assolutamente insufficienti, ha sostenuto Assindatcolf rivolgendo all’Esecutivo un appello: “A fronte di altri Paesi che hanno già da settimane concesso cassa integrazione all’80% della retribuzione, non possiamo essere fanalino di coda”.
Da una rielaborazione dei dati Inps fatta sugli 860 mila domestici regolari presenti in Italia si evince, infatti, che la retribuzione media di una colf o badante a tempo pieno ammonta a circa 1087 euro al mese mentre quella di un lavoratore ad ore è pari a 428 euro al mese.
Se verranno, dunque, confermati gli importi riportati sulla stampa con il nuovo ammortizzatore sociale che il Governo prevede di inserire nel decreto di aprile a favore degli addetti del comparto domestico, un lavoratore ad ore avrà diritto ad una indennità di 200 euro, ovvero il 47% dello stipendio (e non l’80% come per tutti gli altri) mentre chi è assunto a tempo pieno percepirà circa 400 euro, ovvero il 40% della retribuzione
. A conti fatti avrebbe più vantaggi un lavoratore in nero con il Reddito di emergenza (tra i 400 e gli 800 euro), che uno in regola con gli ammortizzatori sociali”.