Estendere alla figura delle baby sitter dedicate alla cura dei bambini fino a 6 anni le 10.000 unità “fuori quota” attualmente previste dal Decreto Flussi per l’assistenza a grandi anziani e persone con disabilità certificate: è questa una delle principali richieste avanzate da Assindatcolf durante l’audizione di mercoledì 15 ottobre in Commissione Affari Costituzionali della Camera, nell’ambito dell’esame del DL 146/2025.

In merito all’estensione alle baby sitter, l’Associazione ha sottolineato che la proposta sarebbe coerente con il principio che ha ispirato la definizione di unità fuori quota, poiché si tratta di assistenza a persone non autosufficienti e i datori di lavoro sono facilmente individuabili, in questo caso nuclei familiari con bambini sotto i 6 anni.

L’Associazione ha inoltre chiesto di introdurre il meccanismo del silenzio assenso anche per le pratiche fuori quota, che secondo l’esperienza del 2025 presentano tempi ancora più lunghi e incerti rispetto alle quelle ‘ordinarie’. Nelle grandi città come Roma e Milano possono trascorrere 6-9 mesi affinché un lavoratore chiamato dall’estero possa effettivamente iniziare a lavorare in casa, con tempistiche ancora più lunghe per le unità “fuori quota”.

Nel corso del suo intervento, Assindatcolf ha anche evidenziato i limiti del click day, proponendone il superamento a favore di un sistema di intermediazione tramite le associazioni datoriali riconosciute, in grado di gestire le quote con criteri trasparenti e coerenti con le necessità reali dei territori.

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