Bene l’aumento delle quote per l’ingresso di colf e badanti non comunitarie nel prossimo triennio, in linea con il fabbisogno reale delle famiglie, ma resta urgente superare la “lotteria” del click day, gli iter complessi e le tempistiche lunghe, caratteristiche di uno strumento sì necessario, ma ormai obsoleto. È questa, in sintesi, la posizione espressa da Assindatcolf all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della nuova programmazione triennale dei decreti flussi per il periodo 2026-2028.
L’esecutivo ha infatti previsto quote più elevate rispetto al passato: 13.600 ingressi nel 2026, 14.000 nel 2027 e 14.200 nel 2028 per il settore dell’assistenza familiare, a fronte delle 9.500 unità annue stabilite nella precedente programmazione. Dati che risultano in linea con le stime contenute nel Rapporto 2025 Family (Net) Work di Assindatcolf, dove si indica una necessità minima di almeno 14.500 ingressi all’anno, con la possibilità di arrivare fino a 18.000, per rispondere in modo adeguato alla domanda espressa dalle famiglie.
Tuttavia, secondo l’associazione, permangono criticità strutturali: il meccanismo del click day continua a configurarsi come un sistema inefficiente, una vera e propria lotteria che penalizza famiglie e datori di lavoro. A ciò si aggiungono pratiche ancora troppo lunghe e complesse. Per questo Assindatcolf ribadisce la necessità di superare tali limiti e di coinvolgere in modo più attivo le associazioni di categoria nella gestione delle quote, così da garantire trasparenza, tempi certi e procedure più snelle.