Ultimamente hai notato un aumento di telefonate commerciali da parte di vari call center più o meno aggressivi? Se ti sei chiesto il perché di questo tam tam quotidiano probabilmente una delle risposte è collegata alla progressiva chiusura del mercato tutelato dell’energia.

Da dicembre 2023, infatti, il mercato dell’energia nel nostro Paese comincia a vedere la fine del regime tutelato, ovvero quello in cui i prezzi di gas e luce vengono stabiliti da un’autorità statale. Per quanto riguarda la fornitura elettrica, il mercato tutelato è finito lo scorso gennaio; per il gas, invece, la scadenza è prevista per il 1° luglio 2024 – salvo ulteriori rinvii.
Una novità che riguarda milioni di famiglie, e che porta con sé tante domande. Innanzitutto: cosa succederà esattamente dopo queste date?
Facciamo chiarezza.

Cos’è il mercato tutelato

Nel mercato tutelato, le condizioni economiche e contrattuali vengono stabilite e regolate da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.
In altre parole è lo Stato, tramite questo ente di controllo, a stabilire periodicamente quali debbano essere i prezzi dell’energia elettrica e del gas.
Fanno parte del mercato tutelato tutti quei clienti che non hanno mai sottoscritto un’offerta luce e gas del cosiddetto mercato libero. Nel caso dell’energia elettrica, il fornitore nel regime tutelato coincide con il distributore locale – per esempio Areti nell’area di Roma, o Ireti nel torinese. Per il gas, invece, tutti i fornitori possono proporre offerte in regime di mercato tutelato.
Tra dicembre e gennaio, come detto, comincerà il superamento della tutela per tutti i clienti. Fanno eccezione quelli indicati come vulnerabili, ovvero quelli che:

  • si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (per esempio i percettori di bonus);
  • sono soggetti con disabilità, secondo quanto indicato dall’articolo 3 legge 104/92;
  • hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
  • hanno un’età superiore ai 75 anni;
  • per via di gravi condizioni di salute, hanno bisogno di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dalla corrente (solo per la fornitura elettrica);
  • sono intestatari di un’utenza in un’isola minore non interconnessa (solo per il gas).

Questa tipologia di cliente potrà scegliere di restare nel regime tutelato.

L’arrivo del mercato libero nell’energia

La prima cosa da sapere è che non ci saranno interruzioni nella fornitura per chi non passa al mercato libero.
Per famiglie e microimprese che non hanno sottoscritto un contratto di questo tipo, infatti, è previsto un regime di tutele graduali, che partirà dal 1° luglio 2024. Da quel momento, fino a un massimo di 36 mesi (ossia fino al 1 luglio 2027), il servizio verrà fornito da un’azienda selezionata tramite appalto pubblico.
Ma si tratta dell’unica differenza: i prezzi verranno comunque stabiliti da ARERA secondo le modalità attuali.

Cosa cambia con il mercato libero

La differenza principale tra il sistema in vigore e il mercato libero è la concorrenza tra le diverse imprese fornitrici di energia.
Sulla carta, un regime di concorrenza dovrebbe portare ad alcuni vantaggi per le famiglie che dovessero scegliere di passare al mercato libero.
Per esempio, è probabile che la competizione spinga le aziende a proporre offerte molto convenienti e diversificate, nella speranza di attrarre più clienti rispetto ai propri competitor. Ogni famiglia o microimpresa potrebbe dunque scegliere un contratto praticamente su misura.
Inoltre, se oggi con il mercato tutelato i prezzi sono soggetti a cambiamenti frequenti, nel mercato libero si possono già sottoscrivere anche tariffe a prezzo bloccato per almeno 12 mesi.
Di contro, però, non è detto che scegliere la tariffa più adatta alle proprie esigenze sia una cosa semplice. Il rischio è quello di sottoscrivere un contratto solo in apparenza conveniente, ma che alla fine comporta costi maggiori di quelli previsti dal mercato tutelato.

Come scegliere il giusto fornitore di energia?

Per guidarci verso questa transizione, esistono vari portali che permettono a clienti domestici, famiglie e piccole imprese di confrontare le offerte di luce, gas o dual fuel (cioè un contratto che comprende entrambe le forniture) e scegliere con più consapevolezza.
Fanno quasi tutti capo ad aziende private. L’unico portale pubblico è il Portale Offerte voluto proprio da ARERA e gestito da Acquirente unico, un’altra società statale.
Si tratta di un motore di ricerca in cui è possibile cercare la tariffa più conveniente sul mercato libero. Sul sito si può trovare anche un video-tutorial che mostra come effettuare le ricerche.
Si comincia selezionando il proprio comune e il tipo di offerta desiderata – luce, gas o dual fuel, ovvero luce e gas nella stessa fornitura. A quel punto, è possibile indicare:

  • se l’offerta che si sta cercando riguarda la propria casa o altri usi;
  • se si è residenti nel comune in questione;
  • se si preferisce un’offerta a prezzo variabile o una a importo fisso.

Infine, il portale consente anche di inserire il codice di un’eventuale offerta ricevuta, in modo da confrontarlo con le altre presenti sul mercato.
Un aiuto importante nel mare di offerte che, da qui a qualche mese, potrebbe travolgerci. Ma non l’unico.

Le offerte placet: che cosa sono?

Per quanto le aziende possano stabilire liberamente i propri prezzi, sono previste infatti alcune offerte in cui il controllo dell’Autorità statale non viene del tutto meno.
Si tratta delle offerte PLACET, acronimo di Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela. Sono rivolte a famiglie e piccole imprese, e i prezzi sono sì determinati dalle compagnie fornitrici, ma con condizioni contrattuali definite da ARERA.
Per legge, infatti, tutti i venditori hanno l’obbligo di prevedere almeno una proposta di questo tipo, con prezzo bloccato per 12 mesi e l’obbligo di sottostare alle decisioni di ARERA per quanto riguarda struttura di prezzo e condizioni contrattuali – per esempio, la possibilità di rateizzare l’importo in bolletta, eventuali garanzie e l’esclusione di servizi aggiuntivi.

Decidere senza fretta il fornitore di energia

Quello che si prospetta per milioni di famiglie è un periodo complicato. E come spesso accade in questi frangenti, il rischio di prendere decisioni affrettate è sempre presente.
Una ricerca di Facile.it e Consumerismo No Profit – nell’ambito del progetto “Stop alle truffe” – segnala un aumento significativo dei tentativi di frode proprio nell’ambito delle utenze di luce e gas, soprattutto tramite operatori telefonici.
Il nostro consiglio, in questo caso, è semplice: prendiamoci il tempo necessario per decidere con calma, informandoci al meglio. Non sottoscriviamo abbonamenti al telefono prima di aver fatto le nostre ricerche e comparazioni di prezzi e di modelli di “billing” (cioè la modalità con cui viene determinato il valore della bolletta).
Il periodo delle tutele graduali, dopotutto, durerà fino al 2027. Il tempo per scegliere con serenità, imparando a destreggiarci nel nuovo regime di mercato libero, non manca di certo.