Probabilmente ci siamo imbattuti tutti nell’ISEE. È un documento che ci viene richiesto molto di frequente, di solito per avere accesso a bonus, agevolazioni ed esenzioni di vario genere.

In quali casi è richiesto l’ISEE?

L’Isee è necessario, ad esempio, per calcolare l’importo dell’Assegno unico universale per i figli a carico, per richiedere il Bonus sociale elettrico e ottenere uno sconto sulla bolletta, per avere il Bonus affitto o quello sulla prima casa destinato agli under 36. O ancora, per avere una riduzione (o un’esenzione totale) sulle spese sanitarie. Non solo. Dall’ISEE dipendono tante altre agevolazioni, come per esempio:

  • l’assegno al nucleo familiare con almeno 3 figli minori;
  • l’assegno di maternità;
  • la riduzione della tariffa per la mensa scolastica e l’asilo nido;
  • il bonus per i libri scolastici;
  • la riduzione per tasse universitarie e borse di studio;
  • il bonus per la corrente elettrica, come detto, ma anche per il gas e l’acqua;
  • la riduzione della tassa rifiuti;
  • il bonus bebè.

Ma cos’è esattamente l’ISEE? E come si calcola?

Che cos’è l’ISEE

ISEE è una sigla che significa “Indicatore della situazione economica equivalente”. Si tratta di un documento che permette di confrontare le condizioni economiche di un nucleo familiare e – di conseguenza – stabilire chi ha diritto ad accedere a determinati bonus e servizi, e in che misura. Si calcola al 31 dicembre di due anni prima della presentazione.
Anche se di solito ci riferiamo all’ISEE al singolare, in realtà ne esistono di diversi tipi:

  • ISEE standard (o ordinario)
    È il documento richiesto nella maggior parte dei casi. Contiene le informazioni principali su situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale della famiglia.
  • ISEE socio sanitario
    Può essere utilizzato dalle persone con disabilità o non autosufficienti per richiedere l’assistenza domiciliare.
    È possibile utilizzarlo anche per le richieste di ospitalità alberghiera, in strutture apposite, da parte di chi non può essere assistito a domicilio. Le persone in questione (per esempio, maggiorenni non sposati, senza figli e che vivono con i propri genitori), possono utilizzare questo speciale ISEE per dichiarare solo la propria situazione economica, escludendo dal computo quella del resto della famiglia.
  • ISEE socio sanitario residenze
    Con questo documento, una persona anziana, disabile o non autosufficiente può richiedere il ricovero in una RSA o RSSA. La differenza rispetto a quello socio sanitario è nei parametri di calcolo: in questo tipo di ISEE viene inclusa una quota aggiuntiva, basata sulla situazione economica di ogni figlio del beneficiario non appartenente al nucleo familiare. Lo scopo è quello di avvantaggiare – a parità di condizione economica – le persone che non hanno figli in grado di dar loro un aiuto.
  • ISEE minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi
    Un ISEE pensato solo per questa particolare situazione familiare. Si calcola includendo la condizione economica del genitore non coniugato e non convivente, in modo da stabilire se e quanto vada a incidere sull’ISEE della famiglia di cui fa parte il minore.
  • ISEE università
    Questo documento va presentato dagli studenti che richiedono le prestazioni per il diritto allo studio universitario – ad esempio borse di studio, riduzione delle tasse, mensa. Potrebbe coincidere con l’ISEE del nucleo familiare, a meno che lo studente in questione non sia autonomo, ovvero abbia un reddito entro determinati parametri e abbia una residenza diversa da quella dei genitori da almeno due anni.
  • ISEE corrente
    Come abbiamo già detto, l’ISEE standard è una fotografia della situazione economica di due anni prima della presentazione della richiesta. In due anni, però, le cose possono cambiare sensibilmente. Una famiglia, per esempio, potrebbe trovarsi ad affrontare all’improvviso la perdita del lavoro di uno dei suoi componenti. A quel punto l’ISEE standard non rappresenterebbe più la propria condizione in modo fedele. Per questi motivi, è possibile richiedere l’ISEE corrente, aggiornato ai 12 mesi precedenti. Una possibilità che, spesso, si rivela un aiuto concreto per accedere a bonus e sgravi che altrimenti sarebbero preclusi.

Come si calcola l’ISEE

Nel calcolo dell’ISEE vengono presi in considerazione alcuni parametri relativi alla situazione economica della famiglia. In estrema sintesi, il computo si basa sui redditi e sul patrimonio, rapportati al numero e alle caratteristiche delle persone incluse nello stesso nucleo familiare.
Per intenderci, da un reddito annuo di 30mila euro, anche a parità di patrimonio, conseguirà un ISEE più basso se la famiglia è composta da sei persone, anziché da una coppia.
Il calcolo viene effettuato direttamente dall’INPS sulla base della DSU (Dichiarazione sostitutiva unica), un documento contenente un’autodichiarazione dei dati anagrafici, reddituali e patrimoniali della propria famiglia. La DSU è valida dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo. Si può richiedere al CAF, ottenere dall’ente a cui si richiede una specifica prestazione legata all’ISEE, o compilarla direttamente sul sito dell’INPS.
Ma come viene ricavato il valore dell’ISEE? Prima di tutto viene calcolato l’ISE (con una sola E, ovvero Indicatore di situazione economica), che è formato dal reddito complessivo della famiglia più il 20% del valore del patrimonio immobiliare e mobiliare.
Questo valore viene poi diviso secondo un parametro derivato dalla scala di equivalenza. Che cos’è la scala di equivalenza? Le famiglie non sono tutte uguali. E, in qualche modo, anche questo semplice assunto va tenuto in considerazione per il calcolo dell’ISEE. Grazie alla scala di equivalenza, è possibile confrontare in modo un po’ più equo situazioni familiari differenti, andando a ribilanciare il valore ISE con il numero e le caratteristiche dei componenti del nucleo familiare.
Ad esempio, questo parametro avrà valore 1 se la famiglia è composta da una sola persona; l’ISEE e l’ISE, dunque, coincideranno. Una famiglia da tre persone, invece, varrà 2,04 sulla scala di equivalenze. Pertanto, il valore del loro ISEE sarà poco meno della metà di quello dell’ISE.
Più nel dettaglio, il valore del parametro è:

  • 1, se c’è un solo componente del nucleo familiare;
  • 1,57, se i componenti sono due;
  • 2,04, per tre componenti;
  • 2,46 se sono quattro;
  • 2,85 se i componenti sono cinque.

E se la famiglia ha un numero maggiore di componenti? E come vengono considerati minorenni o persone con disabilità? In questo caso, sono previste alcune maggiorazioni:

  • +0,35 per ogni componente in più;
  • +0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente;
  • +0,2 se ci sono 3 figli;
  • +0,35 in caso di 4 figli;
  • +0,5 in caso di almeno 5 figli;
  • +0,2 se sono presenti figli minorenni
  • +0,3 punti per chi ha almeno un figlio sotto i tre anni compiuti, in caso di nuclei familiari monogenitoriali, oppure nel caso in cui entrambi i genitori (o l’unico presente) abbiano lavorato per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati;
  • +1 se uno dei componenti è ricoverato in RSA o struttura simile, a patto che faccia parte del nucleo familiare.

Quali documenti servono per il rilascio dell’ISEE

I documenti necessari per il rilascio dell’ISEE dipendono da svariati fattori.
In ogni caso, servono i documenti di identità del dichiarante e il codice fiscale dei componenti del nucleo familiare. Vanno inclusi anche quelli di un eventuale coniuge non residente e dei figli a carico, se hanno meno di 26 anni. Le famiglie che vivono in affitto devono allegare anche il contratto di locazione della propria casa di residenza.
Occorre poi certificare i propri redditi. Ricordiamo che la situazione reddituale da dichiarare si riferisce a quella di due anni prima della presentazione della DSU.
Servono:

  • Modello redditi e/o Modello 730;
  • tutte le certificazioni relative ai redditi esenti da imposta o sottoposti a imposta sostitutiva, oppure a ritenuta a titolo di imposta;
  • qualsiasi documento che attesti compensi, indennità di vario tipo o altri sussidi percepiti nel corso dell’anno in questione (per esempio, il 2022, nel caso dell’ISEE 2024);
  • eventuali sentenze di separazione o divorzio, se prevedono un assegno di mantenimento per i figli.

Ci sono però tre casi in cui questi documenti potrebbero non bastare. Ad esempio, i lavoratori dipendenti devono presentare anche i Modelli CU (quelli che una volta si chiamavano CUD); agli agricoltori è invece richiesta la dichiarazione IRAP; i residenti in Trentino Alto Adige, infine, devono allegare tutte le indennità provinciali che li riguardano.
Restano infine da includere i documenti legati al patrimonio mobiliare e immobiliare.
In questo caso sono richiesti:

  • l’attestazione del patrimonio mobiliare (per esempio conto corrente, obbligazioni o beni con un valore monetario);
  • tipologia e numero identificativo del rapporto patrimoniale, corredati da altri dati legati alla banca o alla società di gestione del patrimonio;
  • l’entità della giacenza media annua e il saldo di eventuali depositi bancari e postali;
  • qualsiasi documento utile a determinare il valore del patrimonio immobiliare, come ad esempio atti notarili di compravendita, detenuto in Italia o all’estero;
  • le certificazioni che attestano la quota capitale residua dei mutui legati all’acquisto o alla costruzione degli immobili di proprietà;
  • tutte le certificazioni delle altre attività finanziarie possedute al 31 dicembre dell’anno in esame;
  • tutti i documenti che attestano la proprietà di auto, moto o imbarcazioni.

Nel caso in cui si parli dell’ISEE socio sanitario residenze, bisogna includere anche eventuali atti notarili di donazione di immobili. Inoltre, i lavoratori autonomi e le società devono consegnare i documenti che certificano l’ammontare del proprio patrimonio netto, secondo il valore che risulta nell’ultimo bilancio presentato.
In caso di disabilità, infine, serve la certificazione che la attesti, corredata dalle eventuali spese sostenute per il ricovero nelle strutture residenziali.

Un simulatore per conoscere velocemente il proprio ISEE

Se volete provare sul campo come funziona l’Isee, oppure conoscere fin da oggi il valore del vostro indicatore negli anni a venire, potete consultare il simulatore Isee dell’INPS. Il sito dell’INPS mette infatti a disposizione un simulatore per calcolare il proprio ISEE familiare, sia ordinario che specifico. Non costituisce una attestazione ISEE valida, va sottolineato, ma è molto utile per farsi un’idea del proprio indicatore.