Hai bisogno di pagare le ripetizioni scolastiche per i tuoi figli, qualche lavoretto di giardinaggio o le pulizie di casa? Non tutti lo sanno ma per questo tipo di prestazioni occasionali puoi utilizzare il cosiddetto Libretto Famiglia. Attenzione, però, ai limiti che devono essere rispettati.

Cos’è il libretto famiglia

Il Libretto Famiglia contiene un certo numero di titoli di pagamento prefinanziati, con valore nominale di 10 euro. Si può utilizzare per i compensi di piccole attività lavorative saltuarie, ed è pensato per un datore di lavoro occasionale che non esercita un’attività professionale o di impresa.
In tutti gli altri casi (ad esempio imprese o professionisti) è invece obbligatorio stipulare un contratto di prestazione occasionale.

Quali attività puoi pagare?

Grazie al Libretto  Famiglia è possibile retribuire:

  • Piccoli lavori domestici – per esempio di giardinaggio, manutenzione o pulizia;
  • Assistenza domiciliare occasionale per anziani, malati o disabili (per esempio nei casi di malattia, ferie o a integrazione dell’attività della badante convivente); o assistenza occasionale ai bambini (per esempio in occasione di una cena fuori dei genitori);
  • Ripetizioni scolastiche private.

Il Libretto di Famiglia può essere usato solo per prestazioni occasionali. Dunque, pagare la babysitter che di tanto in tanto si occupa dei tuoi figli va bene; utilizzarli per retribuire una badante a tempo pieno, invece, non è possibile.
C’è un ulteriore limite: quello riguardante il rapporto pre-esistente tra datore di lavoro e prestatore. Se tra i due, nei sei mesi precedenti, c’è già stato un rapporto di lavoro (subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa) non è possibile ricorrere a una prestazione occasionale.

Quali sono i tetti di spesa del libretto famiglia?

Perché il lavoro sia considerato “occasionale”, e dunque rientrare nella copertura del libretto di famiglia, esistono alcuni limiti economici da considerare.

  • Nell’arco dello stesso anno civile, i lavoratori non possono superare i 5mila euro di retribuzione da lavoro occasionale.

In parole povere, se dalla mia attività di giardiniere, manutentore o babysitter guadagno complessivamente più di 5mila euro, la mia prestazione non si può considerare più occasionale. Ogni lavoratore, inoltre, non può ricevere dallo stesso datore di lavoro più di 2500 euro nello stesso anno civile.

  • Dal lato dell’utilizzatore, ossia del datore di lavoro occasionale, il limite è di 10mila euro complessivi, con riferimento alla totalità dei prestatori.

Va precisato comunque che si tratta di cifre calcolate al netto di contributi, costi di gestione e assicurazione.

Come sono ripartiti i 10 euro di ogni buono

Come detto, ogni buono presente nel Libretto ha un valore nominale di 10 euro per ogni ora lavorata. Di questi: 8 euro rappresentano il compenso vero e proprio e 1,65 euro finiscono invece nella contribuzione di invalidità, vecchiaia e superstiti alla gestione separata.
I restanti 35 centesimi vanno invece al premio assicurativo INAIL (25 cent) e al finanziamento degli oneri gestionali – 10 cent.
I compensi sono esenti da imposizione fiscale e non incidono sullo stato di disoccupazione del lavoratore. Sono inoltre computabili per il calcolo del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.
Il lavoratore ha diritto all’iscrizione alla Gestione separata e all’assicurazione contro infortuni e malattie professionali. Il datore di lavoro ha, invece, la possibilità di portare in deduzione i contributi che si versano anche tramite il Libretto Famiglia.

Come pagare con il libretto famiglia

Registrazione

Per attivare il Libretto Famiglia, innanzitutto è necessario che il datore di lavoro e il lavoratore siano entrambi registrati sull’apposita piattaforma dell’INPS.
Per registrarsi, ci sono due modalità alternative:

  • ci si può rivolgere ai contact center INPS, che si occuperanno della gestione della pratica per conto del richiedente, oppure
  • direttamente sulla piattaforma.

In ogni caso, per registrarsi occorre avere uno di questi sistemi di identificazione:

  • Pin INPS;
  • Carta di identità elettronica (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS);

Ricordiamo che per attivare lo SPID sono necessari un documento italiano valido (carta di identità, patente o passaporto), e-mail, numero di cellulare, e uno tra codice fiscale e tessera sanitaria. È sufficiente anche solo il certificato di attribuzione di uno dei due.
Dopodiché, basta scegliere tra i gestori di identità abilitati, registrarsi sul sito designato e seguire le istruzioni. Esistono sia modalità gratuite che a pagamento. La procedura si può effettuare anche presso una pubblica amministrazione.

È possibile farsi registrare da un intermediario?

Sì, la registrazione può essere svolta anche da un intermediario, se provvisto di delega. Per esempio, sono abilitati consulenti del lavoro e (limitatamente ad alcune operazioni) gli enti di patronato.

Cosa deve fare il datore di lavoro?

Per poter utilizzare i buoni del Libretto Famiglia, il datore di lavoro deve acquistarne in anticipo la quantità desiderata, al costo di 10 euro per ogni buono. Il versamento può essere fatto tramite F24 o tramite pagamento elettronico con addebito.
Nel primo caso, si usa il modello “F24 Elementi identificativi” (ELIDE). Bisogna indicare i dati identificativi dell’utilizzatore e la causale “LIFA”. Non bisogna inserire alcun valore nel campo “elementi identificativi. La facoltà di compensazione dei crediti è esclusa.
Con la seconda modalità, si effettua un semplice versamento. Il pagamento può avvenire tramite addebito su conto corrente o carta di credito/debito, e va effettuato attraverso PagoPA, la piattaforma dedicata ai pagamenti per la pubblica amministrazione. Per accedere, bisogna passare attraverso il portale dei pagamenti INPS, tramite il servizio Prestazioni occasionali.
Una volta ricevuta la prestazione, al datore di lavoro viene richiesta una serie di comunicazioni, da effettuare entro il giorno 3 del mese successivo.
Tramite la piattaforma, è necessario indicare:

  • i dati del lavoratore;
  • dove è stata svolta la prestazione lavorativa;
  • quanti buoni sono stati utilizzati per il pagamento;
  • in cosa consisteva il lavoro;
  • quanto è durato;
  • ogni altra informazione utile.

Cosa deve fare il lavoratore?

Ai prestatori di lavoro è richiesto semplicemente di indicare il proprio IBAN. Si possono scegliere conti correnti bancari o postali (anche cointestati), carte di credito dotate di IBAN intestate al prestatore oppure ancora libretti postali, anche cointestati.
Nel caso in cui non si indichi un IBAN, è possibile richiedere il bonifico bancario domiciliato, pagabile direttamente alle Poste al costo di 3,84 euro.
A questo punto, il lavoratore potrà acquisire il prospetto paga mensile indicando i dati del datore di lavoro, quanto ammonta il compenso percepito, la propria contribuzione INPS/INAIL e tutte le informazioni utili per l’attestazione del lavoro svolto.

Quando si riceve il compenso?

Il pagamento viene effettuato il giorno 15 del mese successivo allo svolgimento del lavoro. L’INPS conteggia tutti i compensi da lavoro occasionale ricevuti durante quel mese e accredita il totale sul sistema di pagamento scelto.