In Italia una persona non autosufficiente che vuole essere assistita in casa da una badante può arrivare a spendere 2.641,61 euro al mese, che diventano 29.783,14 euro all’anno: il costo comprende la regolare assunzione di una lavoratrice a tempo pieno in regime di convivenza ma anche quello di una sostituta, necessaria per coprire i giorni e le ore di riposo previsti obbligatoriamente dal CCNL.

Sono questi i risultati di uno studio elaborato da Assindatcolf e presentato in occasione dell’evento “Nuove prospettive per la non autosufficienza: tra raccomandazioni dell’EU Care Strategy e la riforma del Disegno di Legge Delega italiano” organizzato lo scorso 10 novembre a Roma, presso la sala Einaudi di Confedilizia. Un’occasione per fare il punto sulla recente approvazione del Disegno di Legge Delega che mira a riformare la non autosufficienza ma anche sull’iter che sta seguendo a livello europeo la EU Care Strategy.

Presente tra gli altri il neo presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, Walter Rizzetto, che ha dichiarato: “I temi del welfare e della non autosufficienza devono avere un’importanza fondamentale nell’agenda politica, in quasi due anni e mezzo di pandemia famigliari e caregiver hanno svolto un ruolo fondamentale. La legge delega è un buon punto di partenza con delle criticità in termini di risorse che devono essere colmate. Per quanto riguarda i costi che le famiglie devono sostenere per l’assistenza domiciliare le detrazioni sono insufficienti, 30 mila euro di spese l’anno non tutte le famiglie possono sostenerle. Sono d’accordo con la proposta dell’Assindatcolf – ha concluso – sulla deducibilità del costo del lavoro domestico, è un passaggio importante, porterò al tavolo del ministro del Lavoro Calderone questa proposta. Ad oggi le famiglie, i caregiver sono stati i veri ammortizzatori sociali”.

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