Giugno, le scuole primarie chiudono, ma i genitori sono ancora in piena stagione lavorativa. I tempi in cui le vacanze duravano tre mesi sono ormai superati per le moltissime famiglie italiane nelle quali lavorano entrambi i genitori. Ed ecco che sorge puntuale il problema di organizzare la giornata dei bambini fra l’aiuto dei nonni, i campi estivi o magari ricorrendo al servizio di una babysitter. Vediamo quindi insieme qualche suggerimento e informazione utile per passare indenni il periodo dalla chiusura delle scuole alle ferie vere e proprie.

Le misure a sostegno delle famiglie

Iniziamo segnalando alcune misure di sostegno proprio per supportare le famiglie nell’organizzazione delle giornate dei propri bambini in questo periodo.
L’inps riconosce un contributo, a copertura totale o parziale, delle spese sostenute per la frequenza di un centro estivo diurno in Italia da giugno a settembre. Il bando è rivolto ai minori di età compresa tra i 3 e i 14 anni, figli o orfani ed equiparati di dipendenti o pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e il contributo è riconosciuto in base al valore ISEE del nucleo familiare di appartenenza. E’ possibile avere maggiori informazioni e dettagli collegandosi alla pagina dedicata.
Anche gli Enti locali, come Regioni e Comuni, spesso concorrono a coprire, se non integralmente almeno in parte, le spese che le famiglie devono sostenere per l’iscrizione ai centri estivi. Proprio in questi giorni i Comuni stanno lavorando alla pubblicazione degli elenchi dei centri convenzionati che dovranno accogliere i nostri ragazzi nei prossimi mesi. Quindi, restate collegati con i siti del vostro Comune, o iscrivetevi alle varie newsletter, per essere aggiornati su eventuali misure di sostegno per l’iscrizione ai centri estivi e i relativi requisiti richiesti.

L’aiuto dei nonni durante l’estate

Oltre al sostegno pubblico, bisogna sempre considerare la rete sociale della famiglia, in particolare il soccorso dei tanto amati nonni. Secondo uno studio della Coldiretti, in quattro famiglie italiane su dieci sono i nonni a salvare il bilancio e la organizzazione familiare. Stabilità, sicurezza emotiva, trasmissione di tradizioni e storie familiari. Questi sono alcuni dei valori che i nostri piccoli possono acquisire da una relazione speciale con i loro nonni. E durante il periodo estivo questo ruolo diventa ancora più indispensabile.
Questa pratica di sostegno da parte dei nonni è così diffusa nelle famiglie italiane che possiamo trovare suggerimenti in merito anche su siti di viaggi. Pensate che il blog SiViaggia arriva a stilare un decalogo sulle vacanze dei bimbi con i nonni: parlare in anticipo al bambino della vacanza con i nonni; condividere preventivamente regole e abitudini; utilizzare “oggetti di transizione” e così via… Insomma, bastano davvero piccoli accorgimenti per trasformare una settimana con i nonni in un’esperienza di inestimabile valore.

Campus estivi didattici

Vediamo alcuni esempi di proposte per i nostri bimbi che conciliano la necessità di organizzare le loro giornate in assenza dei genitori con una funzione formativa, sportiva o didattica.
A Bologna, la fantasia è la protagonista di Wizarding Castle Summer Camp, un summer camp all’insegna dell’avventura e della creatività immerso nel mondo dei maghi che ha come obiettivo l’apprendimento dell’inglese attraverso metodi innovativi e interattivi.
In provincia di Bergamo, c’è una proposta per i bimbi che hanno il sogno di volare. Si chiama E-STATE IN VOLO e si tratta di un campo estivo unico dedicato a ragazze e ragazzi della scuola media che desiderano scoprire il mondo dell’aviazione in modo attivo e coinvolgente. Ogni giornata è progettata per offrire una vera immersione nel settore aeronautico, alternando esperienze pratiche, attività di gruppo e sfide stimolanti.
Vicino Roma, per gli amanti della natura, il WWF propone una vacanza eco-sportiva nel Parco Nazionale del Circeo, che permette ai ragazzi di esplorare il mare e il vicino lago di Paola. Indossando maschera e boccaglio si ha la possibilità di immergersi nei fondali marini, esplorare la fitta foresta, un frammento della storica Selva di Circe.
A Pescasseroli, in provincia dell’Aquila, il Coding & Sports Camp con Minecraft Education è rivolto a tutti coloro che stanno cercando un format in grado di conciliare apprendimento e divertimento, passione digitale e attività sportiva, socializzando con tanti nuovi amici.
In provincia di Foggia segnaliamo un’altra opportunità da non sottovalutare: Design in Town. Si tratta di un’esperienza immersiva che apre le porte al mondo del design e della creatività agli studenti delle scuole superiori, offrendogli l’opportunità di esplorare discipline come architettura, moda, fotografia, grafica e molto altro, grazie alla collaborazione con tre prestigiose università internazionali: IED Istituto Europeo di Design, USI Accademia di Architettura e Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como.
Questi sono solo alcuni esempi di campi estivi originali in grado di trasformare un’esperienza di qualche giorno in momenti indimenticabili, stimolanti e formativi per i nostri giovani. Capitolo a parte è quello dei campi estivi scout. Infatti, coloro che frequentano i gruppi scout durante l’anno spesso e volentieri parteciperanno a delle vere e proprie vacanze della durata di circa dieci giorni in cui lupetti, esploratori e rover condivideranno spazi, attività, ritmi ed esperienze in contesti distanti da casa e immersi nella natura. In Italia le principali associazioni sono: AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) di formazione cattolica; CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) di matrice laica; FSE (Federazione dello Scautismo Europeo) anche questa di matrice cattolica. Queste associazioni lavorano a livello territoriale, per quelle cattoliche basta rivolgersi alle parrocchie di quartiere, mentre per la CNGEI si può consultare la pagina apposita con l’elenco delle sedi nel territorio.

Centri estivi di quartiere

A parte i campus estivi, che di solito non durano più di una o due settimane, una delle soluzioni più diffuse è offerta dai centri estivi non residenziali che si trovano distribuiti in tutti i quartieri delle maggiori città italiane. Di solito i  centri estivi vengono organizzati all’interno di complessi sportivi polifunzionali, ludoteche e altre strutture (per esempio stabilimenti balneari o circoli velici). Il costo medio di un centro estivo privato non convenzionato è 85 euro a settimana nelle città del sud e arriva a oltre 200 euro a Milano (la città più cara). Un impegno non indifferente per le famiglie italiane, soprattutto per quelle che hanno più di un figlio.  Consigliamo di monitorare il sito del vostro comune per verificare quando vengono pubblicati gli elenchi dei centri estivi convenzionati, che costano molto meno.

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La babysitter per assistere i bambini mentre siamo al lavoro

Una risorsa fondamentale per la cura dei bambini nei mesi estivi è la babysitter, soprattutto quando i genitori lavorano e le scuole sono chiuse. Assumerne una, anche solo per il periodo estivo o per accompagnare la famiglia in una località di villeggiatura, è una pratica comune regolata dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico. L’inquadramento corretto è il livello BS, che prevede una retribuzione minima stabilita dal contratto e, se la lavoratrice assiste bambini fino a 6 anni, anche una specifica indennità aggiuntiva.
È possibile attivare un contratto a tempo determinato (ad ore, tempo pieno o in regime di convivenza), anche solo per l’estate, specificando come sempre nella lettera di assunzione la durata, le mansioni le condizioni e l’eventuale trasferta.
Per quanto riguarda i costi nel 2025, una babysitter part-time per 25 ore settimanali percepisce circa 820 euro netti al mese, con un costo totale per il datore di lavoro di circa 1.125 euro, comprensivo di contributi, tredicesima, ferie e TFR. Per un impiego a tempo pieno (40 ore settimanali), la retribuzione minima mensile è di 1.298,27 euro, con un costo complessivo fino a 1.839,16 euro mensili. Assindatcolf fornisce assistenza qualificata per la corretta gestione del rapporto di lavoro domestico.

Una grande sfida…

In conclusione, le alternative sono molteplici e cercano di rispondere alle più disparate esigenze di figli e genitori. La sfida resta sempre quella di conciliare l’impegno lavorativo dei genitori con la necessità per i bimbi di passare del tempo attivo possibilmente all’aria aperta. Ma non dimentichiamoci che anche la pratica della noia, come sostiene Teresa Belton (autrice specializzata nei problemi dell’infanzia e dell’apprendimento) non è uno stato da combattere ma linfa per la fantasia.

 

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