L’Italia è il Paese più anziano d’Europa. Eppure, nonostante questo, i servizi e le strutture per la terza età non sono sempre sufficienti. Spesso i nostri familiari anziani vivono in case poco adatte alle loro necessità, soffrono la solitudine o hanno difficoltà ad andare autonomamente in farmacia, al supermercato o dal medico. Negli ultimi tempi, però, anche in Italia stanno crescendo soluzioni di senior housing, un sistema già molto diffuso soprattutto nel Nord Europa. Per il momento il fenomeno è ancora piuttosto limitato, ma vale la pena cominciare a osservarlo: è probabile che la sua espansione, nei prossimi anni, possa accelerare in modo significativo.
Il senior housing e i vantaggi per le famiglie
Il senior housing è una sorta di condominio pensato appositamente per affittuari over 65. Si tratta di case autonome a misura di anziano, con cucina, servizi e assistenza sanitaria, in cui trascorrere la terza età in modo più confortevole ma anche stimolante. Questo perché, pur mantenendo la propria privacy, queste abitazioni sono inserite in un contesto condominiale che prevede ambienti e situazioni in cui è facile socializzare dedicandosi ad attività ricreative in compagnia. I vantaggi, per la persona anziana ma anche per la sua famiglia, sono molteplici.
UNA CASA SU MISURA
La maggior parte delle case in cui viviamo non è stata pensata per le esigenze di un anziano.
Quando le costruiamo, le acquistiamo o le arrediamo, di solito lo facciamo in un momento in cui siamo relativamente giovani e in salute. Poi, con il passare del tempo, la disposizione dei mobili e delle suppellettili, le dimensioni dell’abitazione o altre caratteristiche a cui prima non davamo peso diventano poco adatte al nostro nuovo stile di vita.
Il senior housing si basa invece su case progettate in primo luogo per essere adatte a un over 65, con spazi adatti per muoversi senza intralci, ma che siano allo stesso tempo accoglienti e pratici.
LA DOMOTICA AL SERVIZIO DELLA TERZA ETÀ
Nel senior housing si fa spesso un largo uso della tecnologia. Gli appartamenti sono di solito dotati di tapparelle e luci controllabili da smartphone, ma anche di sistemi di monitoraggio della persona, come i bracciali salvavita. Uno strumento fondamentale per intervenire tempestivamente in caso di necessità, ma che permette anche di tenere sotto controllo lo stato di salute della persona che li indossa. Possono fornire informazioni come il battito cardiaco, la qualità del sonno e tanto altro.
UN INVECCHIAMENTO “ATTIVO”
Abitare in un contesto a misura di terza età significa anche avere molte più occasioni per socializzare e tenersi attivi. Non è raro che in queste strutture vengano organizzati cineforum, gruppi di lettura o laboratori pittura, teatro o cucina. I senior housing, poi, di solito si trovano nelle vicinanze di un parco o di qualche palestra. Un fattore che rende molto più agevole praticare un po’ di sport, tra passeggiate, pedalate in bicicletta e ginnastica. Un modo perfetto per mantenere in salute spirito e corpo, rallentando l’invecchiamento.
L’ASSISTENZA ALLA PERSONA
Molto spesso i senior housing possono contare su personale sanitario e assistenti, pronti a intervenire in caso di necessità mediche o anche solo per dare una mano a trasportare la spesa. Certo, non sostituiscono il contributo diretto e continuativo che può dare una badante, ma si tratta comunque di un aiuto davvero molto gradito, specie nelle emergenze. Inoltre, in genere i condomini di senior housing si posizionano nelle vicinanze di ospedali o strutture mediche. E, in qualche caso, vengono attivate specifiche convenzioni tra il senior housing e centri specializzati.
I SERVIZI A DUE PASSI DA CASA
Un altro punto di forza del senior housing è sicuramente la vicinanza ai servizi. Di solito queste strutture sorgono proprio nei pressi di supermercati, farmacie, parchi, chiese, bar, ristoranti e edicole. Una grande comodità per i nostri familiari più in là con gli anni!
UN OCCHIO ALLA SICUREZZA
Infine, tanta attenzione alla sicurezza. Sono spesso presenti telecamere di sorveglianza, in modo da scoraggiare ladri e truffatori, servizi di portineria h24 e, ovviamente, porte blindate in ogni appartamento.
Il senior housing in Italia
In Italia, dicevamo, esistono ancora poche strutture dedicate al senior housing.
Vista anche la crescita degli investimenti in strutture dedicate alla terza età, potrebbero però aumentare nel giro di pochi anni. Un indizio arriva anche dalla partecipazione dell’INPS al Fondo Aristotele Senior, con l’obiettivo di sviluppare investimenti per 500 milioni di euro proprio nel senior housing.
Per il momento, le strutture esistenti sono concentrate quasi esclusivamente nei capoluoghi di regione o di provincia, soprattutto al Nord. Il Gruppo Over, per esempio, copre Milano, Brescia, Sanremo e Roma, mentre a Firenze è da poco nato il Villaggio Novoli del consorzio Co&So. Da segnalare anche Quarto Verde, a Bergamo, la Co-housing del Moro di Lucca e l’interessante esperimento del paesino sardo di Fluminimaggiore. Voluto da una cooperativa locale, in questo caso il senior housing si inserisce in un progetto più ampio, pensato per attrarre pensionati con un reddito medio-alto da tutta Europa e rivitalizzare così un paese a forte rischio spopolamento.
Il futuro del senior housing
I vantaggi del senior housing sono evidenti. Pensato per un invecchiamento attivo, più sicuro e a misura di anziano, è davvero un ottimo modo di vivere la terza età. La sua bassa diffusione in Italia, però, porta con sé degli svantaggi altrettanto significativi. Innanzitutto, i posti a disposizione. Difficilmente le poche strutture presenti sul territorio possono offrire più di qualche decina di miniappartamenti. L’Over Aris di Roma, per esempio, conta appena 64 camere singole e 8 doppie – e stiamo parlando di uno dei più grandi in Italia. In un Paese che conta oltre 7 milioni di over 75, si tratta di numeri decisamente troppo bassi.
Con una domanda così alta e un’offerta così ridotta, i prezzi non possono che risentirne. Le strutture da noi interpellate e le testimonianze di chi ha scelto il senior housing parlano di cifre che partono dai 1800-2000 euro al mese. Non esattamente per tutte le tasche.
La speranza è che questi aspetti negativi vengano ridotti con lo sviluppo di questo settore. Per poter garantire a quante più persone la possibilità di vivere questa fase della loro vita in modo più dinamico, sicuro e stimolante.