Residenze extra abitative per tutti i lavoratori domestici stranieri conviventi; obbligatorietà del tampone per chi entra in Italia e linee guida valide su tutto il territorio nazionale in grado di uniformare i singoli provvedimenti regionali. Sono queste le principali richieste che Assindatcolf ha avanzato ai ministri della Salute e degli Enti Locali e al presidente della Conferenza delle Regioni a tutela della famiglie datrici di lavoro domestico che hanno alle proprie dipendenze colf, badanti o baby sitter straniere.

Un pacchetto di misure urgenti soprattutto in questo specifico periodo dell’anno quando molti domestici sono soliti tornare nei propri paesi di origine per godere delle ferie. Senza dimenticare che il comparto domestico è composto per il 70% da lavoratori stranieri ed in particolare originari dell’Est Europa, da cui proviene il 41% del totale, ovvero 347 mila domestici su 850 mila. Ed ancora, il 60% degli stranieri originari dell’Est Europa è dedito all’attività di badante e spesso anche in regime di convivenza, quindi a strettissimo contatto con anziani, disabili e malati, ovvero le persone più vulnerabili e a rischio di contagio.