Non è sempre facile districarsi quando si parla di truffe. Negli ultimi tempi, potresti esserti imbattuto in notizie come questa diffusa dalla Polizia postale, in cui si parla di una nuova ondata di “phishing”, oppure della truffa legata al trading online smascherata a fine luglio scorso.

Il tema è insomma di stretta attualità, e occorre fare un po’ di chiarezza.

Vediamo in cosa consistono i principali sistemi di truffa, online e non, e come fare per difendersi.

Il phishing: rubare dati e soldi tramite internet e telefono

Immagina di ricevere un sms da un numero sconosciuto. Lo apri per capire chi possa essere, e leggi: “Ciao mamma, ho un nuovo numero di telefono. Mandami un messaggio Whatsapp tramite questo link”. Nel giro di pochi messaggi, si rischia di venire raggirati con un trucco ormai datato, ma sempre pericoloso.

Ha vari nomi, a seconda che venga effettuato tramite internet, telefono o messaggi. Per non complicare le cose, chiamiamolo solo come la sua variante più diffusa, ovvero “phishing”.

Si chiama così perché gioca con la parola inglese “fishing”, ossia “pescare”. E l’immagine rende bene l’idea: il truffatore lancia la sua esca fingendosi qualcuno in cui la vittima designata ripone fiducia – possono essere i figli, una banca, le Poste, l’Enel o un servizio di spedizioni – e cerca di farla abboccare spingendola ad agire di impulso.

Forse ricorderai qualche episodio simile, che a volte è finito sui giornali: il finto avvocato che contatta un familiare perché il figlio avrebbe “causato un incidente e lo tratterranno in questura finché non paghi una cauzione”; mail in cui qualcuno che si finge l’Enel allega file sospetti e persino presunti messaggi da Amazon in cui si sostiene che “il tuo pacco è stato trattenuto”, con tanto di link da cliccare per “sbloccarlo”, sfruttando l’alta probabilità che chi lo riceve abbia effettivamente ordinato qualcosa su internet nei giorni precedenti.

L’elenco potrebbe andare avanti con tantissimi esempi diversi, ma quello che ci interessa è la procedura: un truffatore si finge qualcuno di cui sei portato a fidarti e cerca di farti fare qualcosa in modo impulsivo – un bonifico, aprire l’allegato di una mail, cliccare su un link… – in modo da ottenere direttamente da te soldi o dati personali.

Come difendersi

La prima cosa da fare in queste situazioni è chiedersi quanto sia attendibile la fonte. Certo, ci sono anche casi in cui i truffatori riescono a entrare in possesso delle vere credenziali di qualcuno, ma in genere c’è sempre la possibilità di fare qualche verifica usando altri canali. Se ti succede, prova a chiamare prima il parente in questione, oppure a contattare il servizio clienti dell’azienda, telefonare alla questura…

In ogni caso, il consiglio più importante è quello di non rispondere a numeri sconosciuti, non cliccare su link sospetti e non inviare i propri dati personali o del denaro senza la certezza assoluta di quello che si sta facendo.

Tieni presente che prima di cliccare su qualunque link puoi semplicemente passare il cursore del mouse sopra di esso per vedere dove porta. Controlla in particolare che la pagina cominci con HTTPS: se sì, significa che il sito è protetto da un sistema di sicurezza internazionale e dunque ci sono maggiori probabilità che sia affidabile.

Quando navighi, infine, usa solo connessioni sicure: quella di casa tua lo è, i wi-fi pubblici molto meno! Esistono anche servizi, chiamati VPN (Virtual Private Network), che possono aiutare a cifrare comunque il traffico e limitare fortemente phishing e tanti altri problemi che possono sorgere durante la navigazione.

Infine, tieni sempre aggiornati pc, telefono e tablet, oltre ai vari antivirus e firewall, e scegli con attenzione la tua password.

Schema Ponzi: il marketing piramidale ha oltre 100 anni!

La truffa dello Schema Ponzi esiste da oltre un secolo, ma si evolve di continuo. È più o meno come nelle catene di Sant’Antonio, quelle in cui si chiede di inviare un messaggio a 10 persone, ciascuna delle quali a sua volta lo invierà ad altre 10 persone e così via, fino a raggiungere un numero di messaggi impressionante in tempi brevissimi.

Nello Schema Ponzi, la vittima viene avvicinata con la promessa di guadagni elevati in tempi brevi, brevissimi – per esempio, quella di ottenere 1000 euro investendone appena 100.

E di solito, in un primo momento, questa promessa viene mantenuta: il truffatore non ha sempre interesse a intascare subito i soldi, ma preferisce dare l’impressione che l’investimento sia sicuro. In questo modo, la vittima sarà portata a elargire molto più denaro e – qui sta il punto! – convincere spontaneamente altre persone a entrare nel meccanismo.

Immagina una piramide, con qualcuno che sta in cima e che ha un po’ di persone direttamente sotto di lui. Ciascuna di queste persone ha il proprio gruppetto di sottoposti, ognuno dei quali ha altre persone alle proprie dipendenze, e così via, fino ad arrivare agli ultimi gradini.

È una trappola in cui si può cadere non solo nel mondo degli investimenti finanziari, ma anche in quello delle vendite. Ci sono tante aziende che propongono ai propri venditori di acquistare in prima persona i prodotti, per poi piazzarli a qualcun altro e rientrare dall’investimento. Contemporaneamente, per guadagnare di più, dovranno cercare di procurarsi a loro volta dei sottoposti da introdurre nel sistema.

In sintesi: chi sta a un livello superiore della piramide vende qualcosa agli ultimi arrivati – per esempio, 100 euro di prodotti per la casa – i quali dovranno a propria volta rivenderli e trovare qualcuno da far entrare nello schema a un livello più basso. Questo perché la vera fonte di guadagno dei vertici non arriva dalle vendite, ma dall’ingresso di nuovi venditori/investitori, che sosterranno con i loro soldi i gradini superiori della piramide.

Come difendersi

Il sistema di funzionamento del marketing piramidale può suonare complesso, ma le tecniche di aggancio sono più o meno sempre le stesse da oltre un secolo.

Quando ci troviamo di fronte alla proposta di un investimento che suona troppo bello per essere vero, con tutta probabilità non è vero. I mercati finanziari sono troppo imprevedibili per essere certi che possano rendere con quella costanza, soprattutto generando profitti così alti!

In genere poi, nel marketing piramidale ci viene richiesto di far entrare anche altre persone nello schema, magari prospettandoci di diventare “leader di un team di venditori”. Ma non c’è nessun team: c’è solo un gruppo di persone che dovrà tentare di vendere prodotti a qualcuno dopo averli comprati da noi, e che noi, in precedenza, avremo comprato da qualcun altro.

Truffe faccia a faccia: il riconteggio, la giacca sporca, il citofono

Sei appena stato in banca. Hai ritirato lo stipendio o la pensione, e stai tornando a casa. A un certo punto arriva qualcuno, presentandosi come un impiegato che deve rimediare a un errore appena commesso allo sportello. Non è vero, ovviamente, ma cosa succede a questo punto?

Ci sono più varianti: potrebbe dire che, per sbaglio, ti sono stati consegnati dei soldi falsi, e che ti è venuto molto premurosamente a cercare per cambiarteli con quelli veri; oppure, con una scusa qualsiasi, che deve controllare il numero di serie delle banconote che hai appena prelevato. In ogni caso, l’epilogo è lo stesso: vuole farsi consegnare il denaro per sostituirlo con banconote fasulle.

Questa è solo una delle tante possibili truffe che si possono consumare di persona. Per difendersi, la regola più importante è conoscerne il funzionamento. In questo modo, è molto più difficile farsi trovare impreparati.

Anche perché la creatività, nei truffatori, non manca di certo. Hai mai sentito parlare della “tecnica della giacca sporca”? Questo tipo di raggiro di solito viene messo in scena da ragazzini, oppure da donne con bambini. Si punta qualcuno e gli si rovescia addosso del caffè o del gelato con finta sbadataggine. In questo modo, si tenta di sfilargli la giacca, con la scusa di pulirla per farsi perdonare. Per poi, ovviamente, rubargli il portafogli.

Questo accade per strada, ma non si sta tranquilli neanche rispondendo al citofono. Anche qui il copione può variare negli interpreti, ma non nella sostanza: possiamo trovarci davanti a finti poliziotti, addetti dell’Enel, preti, o persino qualcuno che si spaccia per amico dei nostri figli. Ma tutti in un modo o nell’altro hanno un solo obiettivo: farsi aprire la porta.

Forse una volta in casa intendono approfittare di una distrazione per rubare qualcosa, oppure vogliono farsi consegnare soldi o oggetti di valore con scuse elaborate – o, peggio, con la forza.

In ogni caso, la diffidenza è una grande alleata. E lo è anche un portone con una buona catena, nel caso in cui si debba proprio aprire la porta.

Le cosiddette “Sex extortion”

Ti arriva una notifica da uno dei tuoi account social: qualcuno ti ha scritto un messaggio privato. Di solito si presenta come una donna molto avvenente, che vuole chiacchierare un po’ con te. Qualche utente, in genere di sesso maschile, accetta.

Pian piano, la conversazione si sposta su argomenti più piccanti, finché la persona in chat non propone di accendere le webcam per una conoscenza un po’ più “intima”. Dopodiché, sulla stessa chat, arriva un video di quanto appena successo, con la vittima in atteggiamenti sessualmente espliciti.

Sembra la trama di un episodio della serie Netflix “Black Mirror”, ma si tratta invece di “sex extortion”: l’obiettivo del truffatore o della truffatrice è quello di farsi pagare per evitare di diffondere il materiale così ottenuto. Il fenomeno è piuttosto frequente, può avvenire sui social più disparati – in genere, comunque, si tratta di Facebook e Instagram – e non è neppure detto che basti pagare una volta sola per uscire dalla trappola.

L’unico modo sicuro per evitare queste situazioni è non accettare una videochiamata da sconosciuti, oltre a non inviare foto o video compromettenti.

6 regole generali per prevenire le truffe

La fantasia dei truffatori è pressoché infinita e prevedere una guida che possa metterti in guardia da ogni possibile raggiro è impossibile.

Quello che si può fare, però, è stilare qualche regola generale per cercare di prevenire queste situazioni spiacevoli. Ne abbiamo riassunte 6, che abbiamo già incontrato nel corso di questo articolo e che sono anche nelle linee guida del Governo italiano:

  • Verifica la provenienza delle comunicazioni
    Controlla che numeri di telefono, mail e link appartengano davvero al familiare o all’azienda che ti ha contattato.
  • Non fare nulla in modo impulsivo
    Spesso i truffatori cercano di spingerti ad agire in fretta. Prenditi invece il tempo necessario per fare ogni possibile verifica.
  • Non fidarti dei guadagni facili
    Se un offerta sembra troppo vantaggiosa, cerca di vederci chiaro: lo è davvero o è un tentativo di truffarti?
  • Impara di quali siti fidarti per i tuoi acquisti
    L’assenza di alcuni elementi base, come per esempio l’HTTPS e il lucchetto nella barra dell’indirizzo, sono caratteristici dei siti inaffidabili. Per una maggiore sicurezza, puoi anche controllare sul sito dell’Agenzia delle Entrate se i dati fiscali riportati sulla pagina web sono autentici o meno.
  • Fai molta attenzione quando si tratta dei tuoi dati personali
    Non fornire documenti o informazioni se non sei certo che il contesto o l’interlocutore siano affidabili, o che l’invio sia davvero necessario.
  • Tieni aggiornati dispositivi e password
    Gli aggiornamenti dei software che utilizzi su pc, tablet e smartphone sono importanti per mantenere alta la sicurezza informatica dei tuoi device. Inoltre, cambia spesso la password, scegliendone di sufficientemente complesse.

Venire truffati è una che può capitare a chiunque, nonostante tutte le precauzioni possibili. Se dovesse succedere, raccogli tutte le prove che hai di quanto successo e rivolgiti alle persone più competenti per seguire il tuo caso.

In caso di truffa online, puoi contattare la polizia postale a questo indirizzo.