Secondo alcuni esperti quasi il 40% delle faccende domestiche sarà svolto dall’intelligenza artificiale nel giro di 10 anni.
È uno scenario che nel medio e lungo periodo inciderà non poco sulla organizzazione della nostra vita familiare e anche del lavoro svolto dai collaboratori domestici che assumiamo per supportarci. Ma vediamo nel dettaglio da dove vengono queste previsioni…
Uno studio per capire quanto l’AI inciderà sulle faccende domestiche
Grazie a uno studio finanziato dall’UE e supportato dalle associazioni “Familysizematters” e “GenTime”, un gruppo di esperti di intelligenza artificiale dal Regno Unito e dal Giappone ha valutato quanto alcune attività legate alla casa e alla cura dei bambini siano automatizzabili. I risultati sono sorprendenti: secondo gli esperti, entro i prossimi dieci anni il 39% del tempo dedicato a queste attività potrebbe essere automatizzato.
Tra quelle più facilmente automatizzabili troviamo la spesa, per cui si prevede un’automazione del 59%, seguita dall’utilizzo di servizi (52%) e altri acquisti (50%). Anche le faccende domestiche come pulire la casa, lavare i piatti o cucinare potrebbero essere semplificate: gli esperti stimano che il 46% di queste attività potrebbe essere svolto dalle macchine entro il prossimo decennio.
Automazione e AI ci regaleranno più tempo libero
Secondo lo studio, l’intelligenza artificiale potrebbe diventare un vero alleato nella gestione del tempo, liberando ore preziose per dedicarsi al lavoro retribuito o al tempo libero.
Il panel di esperti ha stimato che, in media, il 39% del tempo attualmente dedicato a un compito domestico non retribuito potrebbe essere automatizzato entro i prossimi dieci anni; il 27% potrebbe esserlo già entro cinque anni.
Le stime, tuttavia, variano significativamente a seconda delle attività. Il compito ritenuto più facilmente automatizzabile è stato fare la spesa, per il quale si prevede un’automazione del 59% entro dieci anni.
Questo, in gran parte, sarà dovuto a quell’insieme di innovazioni che passano sotto il nome di smart home e in particolare della nuova generazione di elettrodomestici implementati secondo la filosofia dell’internet of things. Con questo termine, infatti, si indicano macchine in grado di connettersi fra loro per scambiare informazioni e attivare routine automatiche: per esempio il frigorifero che è in grado di verificare la scarsità di un prodotto ed eseguire l’ordine su una piattaforma online.
L’AI inciderà anche sulla parità dei sessi nella gestione domestica
In realtà, già moltissime innovazioni tecnologiche dei decenni passati, che oggi diamo per scontate, hanno reso meno gravose e più veloci moltissime attività quotidiane.
Lavatrici e lavastoviglie, anche volendo prendere in considerazione invenzioni della seconda metà del secolo scorso, sono state soluzioni che hanno fatto risparmiare tempo e fatica soprattutto alle donne, che allora erano ancora uniche titolari delle faccende di casa (come viene chiamato nelle analisi sociologiche: il lavoro non remunerato).
Sebbene oggi la situazione sia per certi aspetti diversa, secondo lo studio l’avanzata dell’intelligenza artificiale contribuirà ulteriormente a colmare il divario di genere.
La cura di anziani e bambini può essere automatizzata?
Stando alle previsioni contenute nello studio, il compito meno automatizzabile sarà proprio l’accudimento dei bambini, con una stima del 21%.
In generale, i lavori di cura sono stati considerati più difficili da automatizzare, con una stima media del 28% entro dieci anni. In questo caso il limite non sarebbe tecnologico ma di tipo socioculturale. In altre parole, secondo gli esperti le famiglie non accetterebbero che le attività di cura di bambini e anziani possano essere delegate alle macchine.
Ciò detto, non possiamo negare che il progresso tecnologico possa coadiuvare nell’attività di cura di anziani e bambini: pensiamo ai braccialetti salvavita o agli orologi smart per gli anziani; oppure alle applicazioni di geofencing per bambini e ragazzi. Per saperne di più potete consultare anche il nostro articolo su domotica e smart home
Il gap economico nella diffusione dell’AI per la gestione domestica
D’altra parte, non vi è dubbio che la diffusione dell’AI e dell’automazione per lo svolgimento delle faccende domestiche possa anche essere limitato da una motivi economici. Se pensiamo che un robot per pulire e lavare i pavimenti di media qualità oggi può costare quanto uno stipendio medio. Tuttavia, con il passare dei decenni è indubbio che l’innovazione tecnologica diventerà economicamente più accessibile e in alcuni casi si potrà anche sperare in agevolazioni regionali o statali per facilitare le famiglie a adottare soluzioni più efficaci per la cura delle persone e la gestione più sostenibile della casa. Non va dimenticato, infatti, che in linea di massima queste innovazioni tecnologiche rendono più sostenibile in termini energetici il sistema-casa.
Come si adeguerà il lavoro domestico a queste innovazioni?
A questo punto, essendo focalizzati sulla gestione del lavoro di badanti, colf e baby-sitter, sorge spontanea una domanda: come i lavoratori domestici sapranno adeguarsi a sfruttare le tecnologie che le famiglie metteranno a disposizione per rendere il loro lavoro più efficace e in alcuni casi anche meno faticoso? Se è vero che pian piano le nostre case si doteranno di robot per le pulizie, dispositivi di comando vocale e hub di controllo, elettrodomestici smart… i collaboratori domestici saranno gioco forza indotti ad acquisire nuove conoscenze oltre a quelle tradizionali.